L’accordo di programma con la Regione che permetterà di arrivare a breve alla sistemazione di un’area particolarmente degradata al confine con il capoluogo diventa ufficiale. Lì infatti si trovava la Siome, storica fabbrica che produceva molle abrasive.
Quando ha chiuso i battenti ha lasciato il terreno contaminato da metalli, così da rendere necessaria una costosa bonifica prima di poterci realizzare qualunque altra struttura. “Tra bonifica e sistemazioni l’intervento vale sei milioni di euro”, spiega Samuele Astuti, sindaco di Malnate, “una cifra lontanissima da quella raggiungibile per il bilancio di un Comune come il nostro”.
Così l’amministrazione ha ripreso in mano le questione sul tavolo da tempo immemore finché non è arrivata ad una proposta accettabile da tutte le parti in concorso, in primis l’immobiliare milanese proprietaria dell’area: la zona calpestabile è stata ridotta a 18mila metri quadri dai 25mila iniziali, e i parcheggi saranno interrati invece che a raso. Nel masterplan ci saranno un edificio ronde strada da 3mila metri quadri e altri tre da 13mila metri quadri dall’altra parte dell’Olona. Ospiteranno servizi e attività di commerciali di vario tipo ma tutte “no-food”, sia per non fare concorrenza all’Iper, sia perché Malnate l’offerta dei supermercati è già abbondante. Ci sarà poi un’ampia area verde pubblica e un polo intermodale per l’interscambio con il bike sharing, l’autobus, il treno.
L’amministrazione malnatese è pienamente soddisfatta del risultato, ma non nega qualche importante criticità. “Non posso dire che sia in assoluto la migliore delle soluzioni possibili – ammette Astuti – ma nel contesto attuale è la migliore delle soluzioni realizzabili. Quell’area versa in condizioni disastrose da decenni e si trova in un punto delicatissimo, in mezzo a due parchi di interesse sovra comunale per il valore ambientale e di biodiversità. Non si può lasciare ancora in quello stato. Con questo accordo di programma finalmente potremo sanare il pesantissimo deficit ambientale. Non è un caso che la Regione abbia sottoscritto l’accordo di programma nonostante li stia concedendo con il contagocce”.
Ma c’è un altro nodo critico che andrà sciolto quanto prima e che riguarda anche Varese: le strade di connessione. Il nuovo edificato avrà una superficie superiore a quella dell’Iper di Belforte, a due passi dal maxi centro commerciale. “La viabilità è la prima questione di cui ci occuperemo con l’istituzione del tavolo tecnico – conferma Astuti – ci sono già delle ipotesi su cui lavorare e saranno a carico del privato che effettua l’intervento”.
Francesca Manfredi