Lombardia, il turismo del futuro nel segno di accessibilità, innovazione e sostenibilità

Via libera della Commissione Attività Produttive al Piano 20/22 che definisce le linee programmatiche regionali per la promozione e il rafforzamento della competitività

14 Febbraio 2020
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Fare della Lombardia un punto di riferimento per i viaggiatori italiani e stranieri in cerca di bellezza e qualità, grazie ad un patrimonio naturale e culturale unico, a uno stile di ospitalità riconosciuto in tutto il mondo e a un sistema turistico accoglienteinclusivo, ben organizzato, focalizzato sul turista, sui suoi desideri e sulle sue necessità. Questo l’obiettivo del Piano triennale per lo sviluppo del turismo e dell’attrattività 2020/2022, che oggi ha ricevuto il via libera da parte della Commissione Attività produttive, Istruzione, Formazione e Occupazione, presieduta da Gianmarco Senna (Lega). A favore i gruppi di centrodestra e la Consigliera del Gruppo Misto Patrizia Baffi. Astenuti PD e Movimento 5 Stelle.

Il documento, definisce le linee programmatiche regionali per la promozione e il rafforzamento della competitività del settore turistico regionale per il triennio, partendo dall’analisi delle attuali tendenze del mercato nazionale e internazionale e dalla disamina delle principali politiche settoriali attuate a livello regionale negli ultimi anni, esplicita gli obiettivi e le linee strategiche della XI Legislatura in materia di turismo e le declina in linee d’intervento, identificando al contempo alcuni strumenti per la loro attuazione.

Il contesto – Lo scenario cui tendere comporta un rinnovamento profondo dei modelli di offerta turistica in direzione della sostenibilità, dell’innovazione digitale, dell’adattamento intelligente alle nuove tendenze della domanda e della qualità dell’accoglienza. Sulla base dell’analisi della situazione internazionale e dei trend in atto e in continuità con la programmazione turistica definita a livello nazionale con il Piano strategico del Turismo 2017 – 2022, la strategia regionale per il settore intende consolidare lo sviluppo dell’attrattività integrata, individuando tre linee trasversali di intervento: accessibilità a tutta l’offerta propria del territorio; innovazione cui tendere quale leva unitaria e basilare per promuovere una rete tra tutti i soggetti coinvolti nell’offerta turistica (strutture ricettive, residenziali, operatori turistici, professioni, etc.); sostenibilità, quale obiettivo/risultato per le diverse proposte su infrastrutture, strutture e servizi. Su tali linee trasversali si innestano ulteriori linee strategiche che riguardano in particolare la competitivitàl’accoglienza, la promozione e la partecipazione ad eventi e iniziative di rilievo nazionale e internazionale per rafforzare e qualificare l’identità del territorio. In questo contesto assume una valenza strategica la funzione di governance, intesa come gestione qualificante delle competenze istituzionali e supporto costante alle iniziative e agli investimenti dei soggetti sia pubblici che privati.

I numeri della regione – Nel 2018 il comparto turistico della Lombardia fa registrare ottimi risultati, con circa 16,7 milioni di arrivi (secondo solo al comparto turistico del Veneto) e circa 39,1 milioni di presenze (quinta tra le regioni italiane), confermando il trend di crescita sostanzialmente positivo del quinquennio 2013-2018. L’analisi della domanda conferma la vocazione internazionale del comparto regionale: nel 2018, il 54,28% degli arrivi e il 59,96% delle presenze afferiscono a turisti residenti all’estero e, a conferma di ciò, la Lombardia è al secondo posto tra le regioni italiane per numero di arrivi dall’estero (circa 9 milioni di unità) e al terzo per quanto riguarda il numero di pernottamenti dei turisti stranieri (circa 23,4 milioni di presenze).

La fase espansiva del turismo regionale è confermata anche dai dati relativi alla spesa turistica: la Lombardia si posiziona al primo posto nella graduatoria italiana della spesa complessiva effettuata dai turisti non residenti in Italia e dai turisti residenti in altre regioni (13,6%, circa 11 miliardi di euro). Particolarmente rilevante è il numero di viaggiatori che dall’estero si recano in Lombardia per motivi di lavoro, a dimostrazione delle connessioni internazionali che caratterizzano il sistema economico produttivo lombardo. Secondo uno studio della Banca d’Italia, nel periodo 2012-2018, la spesa in Lombardia dei viaggiatori stranieri per motivi di lavoro ha rappresentato il 32% di quella complessiva a livello nazionale e il 10% circa deriva dalla partecipazione ad eventi fieristici, rispecchiando lo sviluppo di tali attività nella regione. Secondo i dati dell’Associazione Internazionale Organizzatori di Fiere ed Esposizioni, relativi alle sole manifestazioni fieristiche di settore (escludendo, quindi, eventi aperti al pubblico come EXPO 2015), la Lombardia è terza tra le regioni dell’UE per numero di imprese espositrici e seconda sia per spazi espositivi utilizzati sia per numero di eventi. Nel periodo 2012-2017, una media di 23.000 imprese ha partecipato alle circa 60 fiere di settore organizzate annualmente nel territorio regionale, con circa 1,8 milioni di visitatori all’anno, di cui un quarto provenienti dall’estero (quota superiore sia alla media italiana pari al 17,3% sia alla media UE).

Le motivazioni culturali rimangono in cima nell’ordine di preferenze dei turisti diretti verso la Lombardia, aspetto che rafforza il vantaggio competitivo fondato sulla ricchezza del suo patrimonio artistico e storico. I numeri confermano il potenziale attrattivo delle risorse culturali: nel 2018 la Lombardia è la quinta regione italiana per numero di visitatori di musei, monumenti e aree archeologiche statali (con oltre 1,9 milioni di visitatori) e per introito lordo generato (circa 9,5 milioni di euro). Sul territorio regionale, nel corso del 2017, si sono tenute circa 14 mila mostre culturali, cui hanno partecipato circa 4 milioni di visitatori. 167 mila sono stati gli spettacoli dal vivo organizzati in Lombardia, che, nel 2017, è stata la regione italiana con la più alta spesa per cultura (283 milioni di euro, a fronte di una media nazionale pari a 75 milioni12).

Il dibattito –  Soddisfatto il Presidente della Commissione Senna: “Questo Piano – ha osservato – definisce le linee strategiche per rilanciare questo importante motore della nostra economia regionale, valorizzando i territori e individuando gli strumenti precisi per aumentare i flussi turistici e migliorare lo stile dell’accoglienza”.

Nel corso del dibattito, sono stati votati e approvati tre emendamenti del PD (primo firmatario il Consigliere Samuele Astuti), uno di Forza Italia (prima firmataria la Consigliera Claudia Carzeri) e due del Gruppo Misto presentati dalla Consigliera Baffi. In sede di dichiarazione di voto, il Consigliere pentastellato Raffaele Erba ha spiegato che il suo gruppo ha scelto “di astenersi in questa fase”, perché intende “lavorare su alcuni emendamenti da presentare in Aula, per ragionare meglio su alcuni aspetti, quali la mobilità dolce e soprattutto la sostenibilità. Vogliamo – ha detto – arrivare a un turismo a impatto zero, soprattutto in vista di importanti appuntamenti internazionali come le Olimpiadi del 2026”.

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