“Liberi per Varese” si presenta ufficialmente. «Il prossimo sindaco potrebbe essere di Forza Italia»

Il nuovo soggetto politico, nato dalla confederazione dei partiti di centrodestra, lancia la sfida per il 2016. «Alternativi al renzismo. Alleati della Lega, ma non sudditi»

26 Novembre 2014
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«Maroni chiede il sindaco per la Lega e fa bene. Ma il prossimo sindaco potrebbe anche essere di Forza Italia». Una posizione chiara, quella del coordinatore cittadino forzista Roberto Puricelli, che da oggi è anche referente cittadino di “Liberi per Varese”, che si è presentato ufficialmente ieri sera in Sala Montanari. E alla richiesta leghista di proseguire sulla tradizione del sindaco del Carroccio, Puricelli dice “ni”: «Parlare adesso di candidato sindaco è prematuro. Ma il problema non sarà il suo colore politico. Una volta definito il programma cercheremo la persona migliore. Se quest’ultima sarà della Lega, non ci sarà nessun problema. Ma potrebbe anche essere di Forza Italia. Sarà una scelta condivisa. Nessuna imposizione dall’alto, questo è il punto fondamentale». 

E “Liberi per Varese” sfida anche il centrosinistra e si candida a governare la città anche dopo il 2016. «Per almeno dieci anni» sottolinea Mauro Morello, neoassessore dell’Udc, che insieme agli relatori, ovvero Puricelli, l’assessore alla Famiglia Enrico Angelini (ex Ncd), il referente di Fratelli d’Italia Francesco Attolini e il responsabile di Orizzonte Ideale Antonio Banfi, sindaco di Viggiù.

Il nuovo gruppo unico esordirà giovedì 27 novembre in consiglio comunale: al momento sarà capogruppo Ciro Grassia, mentre Simone Longhini sarà capodelegazione in giunta del nuovo gruppo assessorile. Morello nei prossimi giorni verrà quindi nominato vicesindaco, subentrando proprio a Longhini.

«La politica sa spogliarsi di una propria identità partitica a favore di un rilancio amministrativo – ha detto Puricelli – partiamo da Varese ma vogliamo ampliare il progetto a tutta la provincia. Come del resto il gruppo unico c’è già in consiglio provinciale. Naturalmente tutti i partiti continueranno ad avere la propria identità interna, ma con questo gruppo si dà nuovo vigore all’azione amministrativa».
Quindi un appello a Ncd affinché possano «ravvedersi».  «La nostra porta è aperta anche a chi per il momento ci ha abbandonato – ha continuato – noi crediamo che chi si dichiara di centrodestra non possa avere una condivisione di percorsi con chi è schierato da sempre con il centrosinistra».

Quindi Morello ha sottolineato come «il passaggio che vede la nascita di “Liberi per Varese” è fondamentale. Varese torna ad essere laboratorio politico, con la nascita di un soggetto politico unitario. Le identità rimarranno all’interno dei partiti. Noi dell’Udc abbiamo fatto da tempo una scelta di campo chiara. Noi stiamo nel centrodestra, perché ci vediamo nei valori del Ppe. Stiamo nel Ppe. Che sono quelli della famiglia tradizionale, della centralità della persona e della sussidiarietà. Certo, anche nel centrosinistra c’è chi dice di avere questi valori, ma voglio vedere come fa a confrontarsi con Sel».
L’assessore Angelini (ex Ncd), presente insieme al consigliere comunale Mauro Pramaggiore, ha spiegato come <si sta scavando una forte distanza tra i partiti e la gente. Una criticità da risolvere sicuramente, ma anche una grande oppor
Ci siamo staccati da Ncd per ragioni di coerenza e per stare con chiarezza nell’ambito del centrodestra, una cosa che non era più nell’ordine del giorno dopo il passaggio delle provinciali».
Banfi, che è sindaco a Viggiù, ha posto il problema dei contenuti: «Nel centrodestra siamo in crisi, non è una scoperta di oggi.
Dobbiamo tornare a parlare di valori, è quello che la gente si aspetta da noi. E intendo di famiglia, senso civico, senso dello Stato, immigrazione. Ma dobbiamo anche sapere tendere una mano agli alleati leghisti. E qui dobbiamo giocare una partita importante: dobbiamo portare avanti le nostre battaglie, e non lasciarle solo a loro. Alleati sì, ma certo non “sudditi”, altrimenti i nostri consensi scenderanno a favore della Lega.
attenti a non essere sudditi degli alleati, se no i nostri.
Oggi la gente non ci riconosce più, non ci vede più.
C’è questo vento renziano, che ha dipinto il centrosinistra come fosse un po’ il centrodestra. Anche noi possiamo proporre novità e innovazione. E per farlo dobbiamo mettere da parte i personalismi, soprattutto in vista del 2016».

Quindi Attolini, che ha annunciato come «anche a Busto Arsizio è nato il gruppo “Liberi per Busto”». E quindi un accenno sul Ppe «che oggi non suscita grande interesse negli italiani, perché il Ppe è controllato dalla Merkel, che difendendo gli interessi del suo Paese non fa interessi dell’Italia».

Puricelli ha quindi chiuso sottolineando come questa nuova forza politica «debba fare breccia in quei cittadini che oggi sono entrati nei numerosi comitati che contestano la linea dell’amministrazione. Il dissenso va bene, finché non è strumentale. A chi è entrato in buona fede bisogna far vedere che c’è un’alternativa di buona amministrazione».

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