Cinquanta lettere scritte dagli alunni della scuola Primaria Giovanni Pascoli di Varese, in segno di amicizia nei confronti dei bambini del Day Hospital pediatrico oncoematologico presso l’ospedale del Ponte di Varese, sono state consegnate, stamattina 14 dicembre, dall’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Varese, in collaborazione con l’Associazione Militari della Croce Rossa Italiana in congedo. Un’amicizia che continuerà anche fuori dall’ospedale.
Ad accogliere le delegazioni erano presenti Angela Ballerio e i volontari della Fondazione Giacomo Ascoli, che instancabilmente ogni giorno assistono i bambini malati e le loro famiglie nel Day Hospital, realizzato dalla Fondazione dopo la scomparsa del piccolo Giacomo Ascoli, mancato per un linfoma non Hodgkin.
Quest’anno, in occasione del Natale, l’Associazione Nazionale Carabinieri di Varese ha deciso, per la prima volta, di far visita a questi bambini. Istituita nel 1923, oggi vanta 200 soci e quasi 100 anni di storia. “Abbiamo sempre svolto un’attività istituzionale” dice il Presidente Roberto Leonardi. “Bisognava andare oltre. Dal 2016, anno in cui sono stato nominato presidente, abbiamo pensato di aprire la nostra associazione anche alle tematiche sociali, svolgendo volontariato e attività a scopo benefico.” Questa è la loro terza iniziativa, dopo la raccolta fondi per gli orfani dell’arma dei Carabinieri e per le suore derubate di via Luini.
I membri dell’Associazione Nazionale Carabinieri hanno regalato ai bambini del Day Hospital i cappellini con il logo. I cioccolatini della Lindt invece sono stati donati dai soci dell’Associazione Militari della Croce Rossa Italiana in congedo.
Invitato dagli ospiti, è arrivato anche Babbo Natale che ha distribuito delle lettere. Questa volta in bianco: dovranno essere compilate dai bambini malati. “Siamo felici della buona riuscita dell’evento” ha concluso Leonardi. “Abbiamo visto nei visi dei bambini e dei volontari della Fondazione Ascoli tanta gioia. E’ stata un’esperienza che ci ha dato tanto. Vogliamo continuare a collaborare con la Fondazione. Io sono convinto che i Carabinieri, anche se in congedo, debbano sempre essere al servizio della collettività.”
