Tutto è pronto a Ispra per accogliere il primo festival Internazionale del Cinema Povero, che si svolgerà nell’arco di tre serate, tra venerdì 18 e domenica 20 luglio. Quasi 130 i film che sono pervenuti all’organizzazione da 31 paesi.
La rosa finale della selezione ufficiale ne conta una ventina, che verranno presentati al pubblico sul grande schermo allestito sulla suggestiva scalinata a lago del parco Castelbarco.
Si inizia venerdì 18, alle 21.00 con una programmazione dedicata alle realtà locali, sia come soggetti sia come registi. Dopo la presentazione dell’associazione “La Calebasse” all’origine del festival, il documentario “Etiopia, terra del caffè” di Giancarlo Samaritani e Silvia Minella. A seguire “Zero Impact, viaggio nella sostenibilità alimentare”, documentario fuori concorso dell’isprese Pierre Ley, per la regia di Andrea Manenti, che precede la proiezione di quattro lavori del portoghese-isprese Fernando Dos Santos: “Ispra, a place to live”; “Winding Day”; “Il Film che non c’è”, “Quattro Tempi per Un Carnevale”. Concluderà la serata “La Visita” di marco Bolla, filmmaker di Busto Ariszio.
Sabato 19 galà di premiazione, naturalmente in versione povera, ma di sostanza: il parco sarà aperto già dalle 19.00 con lo stand gastronomico della Pro-loco per aspettare l’annuncio ufficiale dei vincitori, alle 21.00. Ospite d’onore Roberto Andreucci, reduce dalle fatiche di Mister Ignis appena trasmesso dalla RAI, e attualmente in tournée con Max Tortora. Sarà proiettato un suo cortometraggio, co-protagonista Philippe Leroy, intitolato “Il Grande Forse”.
L’intrattenimento musicale sarà a cura della Ispra Blues Band, che interpreterà alcune famose colonne sonore. Particolare attenzione anche al premio sceneggiatura. Per regolamento le sceneggiature erano a tema: “Davanti ad un caffè”, considerato che gli sponsor erano Il Mercante di Caffè e la nota marca svizzera Chicco d’Oro.
Il premio più importante, “Il Nasso”, è stato realizzato dallo scultore Ottaviano Cesare, e consiste in una “pellicola” di acciaio sagomata a onda del lago, con al centro la sagoma di un nasso, pianta presente in abbondanza sull’omonimo monte isprese.
Domenica 20 luglio sarà dedicata alla scena italiana del cinema “corto”, con una matinée che inizierà già dalle 16.30 con le danze folkloristiche, le immancabili e irresistibili salamelle dello stand della pro-loco già in pista dalle 19.00. In programma, dalle 21.00, “Matilde” di Vito Palmieri; “Pollicino” di Cristiano Anania; “Malatedda” di Diego Monfredini; e “The Stranger” di Lucio Lepri. Saranno inoltre assegnati i premi “Città di Ispra” e il “Premio Speciale della Critica” da parte di una giuria di giornalisti.
La manifestazione proseguirà anche lunedì, martedì e mercoledì presso il teatro San Giovanni Bosco con la proiezioni degli “esclusi eccellenti”. Inizio alle ore 21.00, ingresso sempre gratuito. Tra questi, da non perdere nella serata di mercoledì 23, “La teoria della relatività spiegata ai bambini” del francese Pierre Gaffié, e “Specchio di Luce” di Michele Righini da Lucca, con i registi presenti in sala che illustreranno i loro film.
Commenta Giancarlo Buzzi, autore teatrale, ideatore e direttore del festival: “oltre al successo internazionale dell’iniziativa, con più di 30 nazioni partecipanti, a rappresentare la componente ‘globale’ del festival, c’è anche un risvolto ‘locale’: qui a Ispra c’è stata la mobilitazione da parte di tutti, dal Comune che ci ha dato il patrocinio, alla banda cittadina con la musica della Ispra Blues Band, alla Pro-Loco che dispenserà salamelle e fritti di lago, ai numerosi volontari che si sono impegnati nell’organizzazione, fino al Circolo Della Vela che regalerà agli ospiti internazionali un’indimenticabile mini-crociera sullo specchio di lago prospiciente il parco. Non potremmo essere più soddisfatti”.
Le serate saranno presentate da Pierre Ley e Giancarlo Samaritani, affiancati da due veline locali DOC.
Associazione Culturale Calebasse
L’Associazione Culturale “Calebbase” nasce con lo scopo di creare un punto di incontro per amanti del cinema, della fotografia, per persone volenterose che vogliono impegnarsi ad offrire a tutti indistintamente la conoscenza di altri popoli, delle loro abitudini culturali ed artistiche.
la “Calebasse”è un tipo di zucca che viene utilizzata da molti popoli dei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa. E’ un contenitore prezioso e ci sta di tutto, dall’acqua al latte, dai cereali alla farina… diventa una stoviglia o una cassa di risonanza per uno strumento musicale o altro ancora. Non c’è nulla di sofisticato nella “calebasse”; è la natura che ce la fornisce e cresce anche in terreni apparentemente aridi… spetterà poi all’uomo elaborarla a secondo dell’idea che ha su come utilizzarla, adornarla e conservarla ed i risultati sono sorprendenti.