La fabbrica che cambia, nuovo percorso per gli ingegneri LIUC

Attività esperienziali nell’i-FAB per prepararsi ad affrontare la quarta rivoluzione industriale

11 Settembre 2017
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Il successo di un’azienda manifatturiera passa dall’innovazione dei prodotti ma anche dall’innovazione dei suoi processi logistico-produttivi.

Oggi ci troviamo di fronte all’opportunità di migliorare radicalmente tali processi introducendo in fabbrica i concetti e le tecnologie propri del paradigma Industria 4.0. Per poter cogliere questa opportunità “è necessario formare al meglio i giovani che domani dovranno guidare la trasformazione digitale delle aziende” , ricorda il professor Carlo Noè, Direttore della Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC – Università Cattaneo. Per questo, al secondo anno del corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale, è nato il percorso in Progettazione e gestione della fabbrica intelligente.

L’anno prossimo avremo i primi laureati di questo percorso che avranno appreso come applicare i principi di Industria 4.0 per migliorare le performance operative (produttività, qualità …) delle aziende manifatturiere.

Per acquisire praticamente questi principi alla LIUC si ricorre  all’i-FAB, una fabbrica simulata, progettata dai ricercatori della LIUC secondo logiche lean con l’applicazione di alcune tecnologie che riportano a Industria 4.0 quali: Internet of Things, robot collaborativi, data analytics e stampa 3D.

In i-FAB  si apprende a “razionalizzare, semplificare e automatizzare i processi manifatturieri integrandoli con i servizi a supporto”, afferma il Direttore della Scuola di Ingegneria. Che aggiunge: “La nostra è una didattica che coinvolge, sperimentiamo l’applicazione dei pilastri tecnologici del paradigma Industria 4.0 e siamo in grado, attraverso l’i-FAB, di mostrare e far provare agli studenti che cosa significhi la realizzazione di un prodotto complesso considerando tutte le fasi di un processo, comprese la sua progettazione e il rilevamento e la trasmissione di dati di produzione”.

A sostegno della manifattura – che rimane l’asse portante dell’economia del nostro Paese “per vocazione e per necessità, perché è qui che siamo bravi, capaci e dotati di spirito imprenditoriale”, puntualizza Noèl’Università prepara chi dovrà gestire la fabbrica intelligente che “avrà ancora bisogno di persone che si occupino con competenza sia dell’industrializzazione dei prodotti e processi, sia dell’operatività”.

La LIUC apre la strada alla formazione di queste figure con insegnamenti, già nel triennio, sul lean manufacturing che sono propedeutici al percorso Progettazione e gestione della fabbrica intelligente.

Questo – spiega il coordinatore professor Tommaso Rossi partirà con un’introduzione teorica al nuovo paradigma dell’Industria 4.0 illustrando, tra le altre cose, come si valuta la prontezza delle aziende e quali sono i prerequisiti indispensabili per adottare questo cambio di paradigma produttivo”.

Ma a prevalere sarà la pratica “sul campo”: “Gli studenti continua Rossi potranno approfondire in modo particolare il mondo dei data analytics e sviluppare applicazioni, anche nel campo del machine learning, lavorando nei laboratori informatici della LIUC. Inoltre, potranno mettersi alla prova in un luogo dedicato in modo specifico all’apprendimento di questi temi, ossia l’i – FAB della LIUC”.

A riprova che il “modello” didattico LIUC funziona, c’è il tasso di assorbimento nel mondo del lavoro di circa il 90% degli ingegneri a un anno dalla laurea. “Non un fatto episodico, ma una costante dettata dai contenuti degli insegnamenti, dalla vicinanza alla domanda del mondo del lavoro e dalla nostra bravura nell’intervenire rapidamente per adeguarci agli impulsi che arrivano dall’esterno, come proprio nel caso del percorso Progettazione e gestione della fabbrica intelligente ”, spiega il Direttore della Scuola.

La LIUC sa preparare, inoltre, gli studenti in tempi rapidi: lo testimoniano i dati Almalaurea per Ingegneria gestionale. Nel 2015, l’81,6% dei laureati in quell’anno, per il triennio, è costituito da giovani in corso (contro una media nazionale del 41,5% e del 48,7% se si guarda l’area geografica del nord – ovest).

Qual è il fattore vincente? Un buon rapporto studenti/docenti che vede alla LUC 1 docente ogni 14 studenti. Uno studente LIUC su 6 va all’estero nel triennio; 1 su 2 durante la magistrale, 10 volte in più della media nazionale e 5-6 volte in più rispetto a quella del territorio di riferimento. E se le altre università perdono tra il 24 e il 28% di studenti tra il primo e il secondo anno del triennio, il tasso di abbandono in LIUC è solo del 10%.

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