Industria varesina: primi segnali di miglioramento

Cauto ottimismo per i primi mesi di produzione industriale del 2015, dopo i timidi segnali di miglioramento dello scorso anno

11 Febbraio 2015
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L’indagine condotta dall’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese registra un miglioramento della produzione delle imprese rispetto al trimestre precedente. “Varese è l’11esima area industriale d’Europa” conferma il Presidente Univa, Giovanni Brugnoli.

Dopo i primi tre trimestri dell’anno incerti, il 2014 si chiude con un miglioramento congiunturale e con un ottimismo, seppur cauto, nelle previsioni legate ai primi mesi del 2015. E’ un primo segnale positivo quello che registra l’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese nell’Indagine Congiunturale sul quarto trimestre del 2014. La situazione varesina fa il paio con il sentimento generale che sta maturando a livello nazionale nell’apertura d’anno 2015, ma che va, allo stesso tempo, visto nella giusta dimensione. Ossia quella di un miglioramento del quadro che arriva dopo  una lunga fase di sofferenza e di cui si potrà valutare la reale consistenza solo nei prossimi mesi. Anche a livello di scenario macroeconomico si registrano alcuni primi segnali di miglioramento, in larga parte connessi alla politica espansiva attuata dalla Banca Centrale Europea. Sono attesi effetti positivi sui tassi di interesse e sugli investimenti all’interno di tutta l’area euro. Sul lato dei mercati, anche se permangono ancora le debolezze sul mercato russo e in altre aree emergenti, la svalutazione dell’Euro dovrebbe ridare respiro alle esportazioni. Ciò potrebbe avere effetti positivi anche per l’export varesino dopo il rallentamento registrato nei primi nove mesi del 2014 (ultimo dato al momento disponibile). Con riferimento al mercato interno dalle rilevazioni dell’Istat appare in evoluzione il clima di fiducia di imprese e famiglie e anche i dati UCIMU sugli ordini nazionali di macchine utensili mostrano una svolta positiva nell’ultimo trimestre dell’anno (+18,8% la variazione rispetto a ottobre-dicembre 2013). Il  crollo dei prezzi del petrolio sta progressivamente influenzando i costi delle materie prime con un impatto atteso sulla struttura dei costi per le imprese. Sembra, quindi, che  finalmente cominci a vedersi qualche schiarita a seguito del contemporaneo volgere in positivo di così numerose variabili esogene (tassi di cambio, interesse, prezzo del petrolio).

L’andamento della produzione delle imprese varesine intervistate registra un miglioramento congiunturale nel quarto trimestre 2014 che deriva dal confronto con un trimestre precedente negativo. Bisognerà attendere i dati dei prossimi mesi per verificare che non si tratti solo di un rimbalzo tecnico e per misurarne l’effettiva portata. Con riferimento al quarto trimestre 2014 il 54% degli intervistati ha segnalato un miglioramento dei livelli produttivi rispetto alla rilevazione precedente, il 33% non ha rilevato variazioni e il 13% ha dichiarato un peggioramento. Dalla rilevazione emerge che non sono solo le imprese più vicine al mercato del consumo finale a registrare un incremento. Si tratta, infatti, di un miglioramento diffuso anche alle filiere di fornitura a monte, segnale che si sta rimettendo in moto il cuore della manifattura. Con riferimento al primo trimestre 2015 la maggior parte delle imprese mantiene un atteggiamento di cauto ottimismo: 40% delle imprese del campione prevede un ulteriore miglioramento nella produzione, il 41% attende il mantenimento della situazione attuale, mentre il 19% un nuovo peggioramento. Prevale, quindi, il sentimento di fiducia, trainato dalle prospettive di una ripresa del mercato interno e delle esportazioni, anche se rimane ancora elevata la percezione di incertezza. Si rileva che il 74% delle imprese intervistate nell’indagine ha realizzato degli investimenti nel corso del 2014, percentuale in crescita rispetto al 64% rilevato nel 2013. Per il 37% sono stati di entità uguale all’anno precedente, per il 30% superiori e per il 33% inferiori. Si tratta ancora per la maggior parte (70%) essenzialmente di investimenti per sostituzione o ammodernamento, ma il 30% che ha ampliato la capacità produttiva investendo in nuovi macchinari. Il grado di utilizzo medio degli impianti per le imprese analizzate nel trimestre è stato dell’84,9%, in crescita rispetto all’82% della rilevazione precedente.

La dinamica del portafoglio ordini, che aveva già incorporato un miglioramento nella rilevazione precedente,  si mantiene su livelli stabili o in crescita. Il 42% delle imprese del campione ha registrato, infatti, un incremento degli ordini e il 43% ha mantenuto il loro livello in linea con la scorsa rilevazione, a fronte del 15% che ha visto una riduzione.

Nel quarto trimestre 2014 sono state autorizzare 3.907.610 ore di cassa integrazione guadagni ordinaria nel comparto industriale. Il dato risulta in crescita (circa doppio) rispetto al trimestre precedente che, però, si posizionava su livelli particolarmente bassi per motivi stagionali, essendo riferito al periodo estivo.  Ma, nota positiva, è in  contrazione (-8,1%) rispetto  al quarto  trimestre del 2013. E’ positivo anche il dato riferito all’intero 2014 che ha visto complessivamente autorizzate 29.071.215 ore di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria ed in deroga) nel comparto industriale, in riduzione del 10,8% rispetto allo scorso anno. Nel 2014 sono in riduzione le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria (-27,7%) ed in deroga (-13,1%), mentre in aumento quelle di straordinaria (+14,3%)

Gli ultimi dati provvisori disponibili sul commercio estero varesino arrivano a settembre 2014 e non incorporano ancora i potenziali effetti positivi della svalutazione dell’Euro in corso nelle ultime settimane. Anche per questo le esportazioni varesine a fine settembre mostrano un trend ancora negativo che riflette le tensioni presenti sui mercati internazionali. L’export nei primi 9 mesi del 2014 si è assestato su 7.134 milioni di euro, in riduzione del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. Tuttavia, questo rallentamento non è stato generalizzato, ma è risultato differenziato per comparti e per paesi. Le importazioni nello stesso intervallo di tempo hanno, invece, raggiunto 4.400 milioni di euro, registrando una crescita del 6,5%. Queste dinamiche hanno prodotto un saldo commerciale ancora positivo (+2.734 milioni di euro), ma in contrazione rispetto allo stesso periodo del 2013 (-14,3%). Le destinazioni dell’export varesino a fine settembre 2014 riflettono i trend dei principali mercati internazionali: sono risultate in sofferenza le esportazioni verso i mercati emergenti al centro delle tensioni (in primis la Russia) o con risultati economici al di sotto delle attese (tra cui il Brasile), mentre hanno tenuto quelle verso i paesi maturi che hanno un profilo meno rischioso. Per i prossimi mesi possiamo ragionevolmente attenderci un miglioramento verso gli Stati Uniti grazie al tasso di cambio favorevole ed alla ripresa in atto nell’economia americana. Anche le previsioni delle esportazioni verso l’Europa sono positive, spinte, da un lato, dalla crescita attesa di consumi ed investimenti interni all’area euro, e, dall’altro, dalla possibilità di agganciarsi alla locomotiva tedesca (primo mercato di riferimento per l’export varesino) per le riesportazioni sui mercati internazionali dei beni intermedi varesini utilizzati nei processi produttivi delle imprese tedesche. Diversamente, rimane critica la situazione delle esportazioni verso la Russia. L’export varesino verso il mercato russo, triplicato dal 2009 al 2013, ha registrato una battuta di arresto a fine settembre 2014 (-50,4% nei primi 9 mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2013), incorporando i primi effetti dovuti alle misure restrittive adottate a fronte della crisi Ucraina. Il calo è stato generalizzato quasi in tutti i principali settori, non solo in quelli interessati dalle sanzioni. In seguito ai più recenti eventi legati al crollo del prezzo del petrolio e del rublo, si prevede una situazione di difficoltà prolungata anche nei prossimi mesi che avrà sicuramente effetti negativi sulle esportazioni varesine verso questo mercato.

Settore metalmeccanico: All’interno del settore metalmeccanico, dopo il peggioramento registrato nella scorsa rilevazione, il quarto trimestre del 2014 segna un miglioramento congiunturale. Il 50% delle imprese intervistate ha segnalato un incremento nei livelli produttivi rispetto ai bassi livelli toccati nel trimestre precedente, il 34% una loro stabilizzazione e il 16% un peggioramento. Anche con riferimento alle previsioni per il prossimo trimestre la maggior parte delle imprese del campione si attende il mantenimento dei livelli produttivi attuali (43%) o una loro crescita (39%), a fronte del 18% che prevede un nuovo peggioramento.  La consistenza del portafoglio ordini all’interno del settore mantiene un trend positivo con le imprese intervistate che si dividono tra coloro che hanno registrato ordini superiori rispetto al trimestre precedente (54%) o stabili (46%). Settore moda: La congiuntura all’interno del tessile-abbigliamento segue un andamento altalenante, spinta anche da alcune dinamiche stagionali tipiche del settore. Dopo aver registrato nella precedente rilevazione un peggioramento, il quarto trimestre 2014 è segnato da un miglioramento congiunturale. Sotto il profilo produttivo la maggior parte delle imprese intervistate (78%) ha dichiarato una crescita nei livelli rispetto al trimestre precedente, a fronte del 10% che non ha registrato particolari variazioni e del 12% che ha visto una riduzione. Le previsioni per il prossimo trimestre, invece, risentono della stagionalità del settore e dell’incertezza ancora presente nello scenario: il 52% delle imprese intervistate prevedono un nuovo peggioramento, contro il 28% che non attende a breve ulteriori evoluzioni  e il 20% che si aspetta un miglioramento. Il portafoglio ordini ha un andamento che ricalca le previsioni con il 50% delle imprese del campione con ordini in flessione, il 20% in crescita e il 30% in linea con il trimestre precedente. All’interno del settore è, però, il mercato nazionale ad essere ancora fermo, mentre la situazione riferita agli ordinativi esteri è positiva, con il 56% degli intervistati che ha registrato un loro incremento. Settore chimico e farmaceutico: La congiuntura del settore chimico e farmaceutico nel quarto trimestre dell’anno segna un miglioramento congiunturale dopo la frenata estiva. Dal punto di vista produttivo gli imprenditori intervistati si dividono tra coloro che hanno registrato una crescita rispetto al trimestre precedente (74%) o una stabilizzazione dei livelli produttivi (26%). Si prevede di mantenere i livelli produttivi in linea con la situazione attuale anche per il primo trimestre dell’anno come dichiarato dall’86% delle imprese del campione, mentre il restante 14% si attende un ulteriore miglioramento. La dinamica del portafoglio ordini continua ad avere un andamento polarizzato: il 40% delle imprese intervistate ha dichiarato un incremento degli ordinativi rispetto al trimestre precedente,  a fronte del 60% che ha registrato una loro riduzione. Settore gomma e materie plastiche: Il settore gomma e materie plastiche era stato l’unico a chiudere il trimestre estivo con un segno positivo a cui segue nel quarto trimestre del 2014 una stabilizzazione dei livelli produttivi. Il 61% delle imprese del campione, infatti, ha dichiarato una produzione in linea rispetto al trimestre precedente, a fronte del 27% che ha registrato una crescita e del 12% una riduzione. Le aspettative per il prossimo trimestre seguono il sentiment di fiducia che sta cominciando ad essere presente sui mercati e la maggior parte degli intervistati (88%) si attende un incremento dei livelli attuali. Il profilo degli ordinativi appare stabile con  il 77% delle aziende intervistate che ha dichiarato un portafoglio ordini sugli stessi livelli del trimestre precedente, a fronte del 13% che ha  registrato una crescita e del 10% una contrazione

 

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