La Lombardia vanta un tasso di occupazione tra i 15 e 64 anni del 67,3 per cento secondo quanto riporta il terzo rapporto nazionale “Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane” realizzato dall’osservatorio statistico dei consulenti del lavoro. Dal rapporto emerge che l’aumento dell’occupazione relativo ai cosiddetti “occupati standard” (i dipendenti assunti con un contratto a tempo indeterminato compresi i part time volontari) e gli stipendi medi dei dipendenti vedono le province lombarde nei primi posti delle classifiche per l’anno 2017.
A livello regionale e nazionale è Varese la provincia con il tasso più elevato di “occupati standard” pari al 73 per cento. Seguono Monza e Brianza con il 72,8 per cento, Lecco con il 71,5 per cento, Lodi con il 71 per cento, Pavia al 70,9 per cento, Bergamo al 70,4 per cento e Cremona con il 69,5 per cento. Inoltre tutte le province hanno un tasso di giovani che non lavorano e non studiano (Neet) al di sotto del 20 per cento con punte di eccellenza del 12,7 per cento a Cremona dell’11,9 per cento Lecco.
Infine, il rapporto prende in esame anche il livello medio delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti. Nella top ten delle province italiane dove si guadagna di più, sette posizioni sono occupate dalle lombarde. Si va dai 1.459 euro di Varese ai 1.442 di Como, ai 1.431 euro di Milano. Seguono Lodi, Monza e Brianza, Bergamo e Pavia