La scomparsa di Gianroberto Casaleggio è stata accompagnata da ricordi all’insegna della sobrietà da parte degli attivisti e degli eletti del Movimento 5 Stelle. E un moderato silenzio, come si deve per rispetto verso chi ci ha appena lasciati. Una nota stampa emessa dal gruppo regionale, che qui pubblichiamo, con poche parole essenziali. Quando scompare una persona quello che conta è tenerne vivo il ricordo con i fatti, seguendone l’esempio.
“Questa mattina (ieri, ndr) ci ha lasciati il nostro Gianroberto. Noi tutti attivisti e
portavoce del territorio varesotto del Movimento 5 Stelle ci stringiamo attorno alla famiglia. Gianroberto ha sempre lottato fianco a fianco con tutti noi cittadini e non ha mai mollato, convinto che questa società si potesse cambiare in meglio e dal basso. Noi seguiremo il suo esempio e non molleremo. Ciao Gianroberto”.
Non sono mancate polemiche, riportate da diversi giornali, sul presunto silenzio imposto da Roma. In Italia siamo abituati a mettere in piazza in maniera anche poco elegante tutti i dettagli di vicende sulle quali occorre anche un decoroso rispetto. Mentre teniamo sotto silenzio vicende di interesse pubblico che andrebbero divulgate. Sono le storture del nostro Paese.
Interessante leggere nei messaggi di cordoglio degli avversari come sia cambiato il giudizio su Casaleggio dopo la sua scomparsa. Come mi ha detto un amico, da “despota invasato” a “politico innovatore e illuminato”.
Nulla è peggio della volubilità unita alla convenienza politica.
Il giudizio su Casaleggio e sulla sua opera verrà dato dalla storia.
Nessuno potrà mai negare che, piaccia o meno, ha imposto un big bang alla politica italiana. E forse non solo.
Marco Tavazzi