
A Varese i servizi sociali sono rischio. L’ennesimo taglio alle finanze locali, iniziato con il governo Letta e proseguito con il governo Renzi, constringerà il Comune a tagliare ulteriormente il bilancio comunale.
E la cifra da trovare è piuttosto alta: ben un milione e mezzo di euro. Che al momento l’esecutivo di Palazzo Estense non sa dove trovare. O meglio: la spesa corrente del Comune può essere ridotta, ma le ripercussioni le pagheranno i cittadini, in termini di meno servizi e costi ulteriori. Il rischio infatti, dal momento che negli ultimi tre anni i capitoli di spesa sono già stati progressivamente ridotti, è quello di dover togliere fondi ai servizi sociali. O in alternativa aumentare i costi dei servizi a domanda individuale. In ogni caso, sono i cittadini, soprattutto quelli più deboli, a farne le spese.
“Il governo attuale, sulla scia di quello precedente, ha deciso di trattenere una quantità maggiore del gettito dell’Imu sulla prima casa, oggi dentro la Tasi – spiega il sindaco di Varese Attilio Fontana – allo stesso tempo, l’aliquota non può essere alzata. Ma non è finita: i comuni che saranno invece aiutati, in termini di trasferimenti, sono quelli che l’anno scorso avevano aumentato al massimo l’aliquota Imu. Il nostro Comune, che si è comportato da Comune virtuoso, sarà penalizzato. È una profonda ingiustizia”. L’amministrazione si trova quindi a dover recuperare 2,5 milioni di euro di tagli. Un milione è già stata ricavato dal ridmensionamento della spesa, mentre manca 1,5 milioni.
Per questo la maggioranza si riunirà martedì pomeriggio, in una riunione speciale della giunta, allargata anche ai consiglieri comunali di maggioranza e ai segretari cittadini dei partiti del centrodestra.