“Non esiste nessun buco di bilancio”. L’opposizione di centrodestra in consiglio provinciale va all’attacco dell’amministrazione Vincenzi, che aveva accusato la precedente gestione dell’ente, guidata da Dario Galli, prima come presidente e poi come commissario, di aver creato appunto un passivo di oltre 50 milioni nei conti di Villa Recalcati. Accuse che lo stesso Galli e i vertici della coalizione, i capigruppo Piero Galparoli (Liberi per la Provincia) e Giuseppe Longhin (Lega Nord) e i referenti dei partiti Matteo Bianchi (Lega), Marcello Pedroni (Forza Italia) ed Ennio Imperatore (Udc), rimandano al mittente. Accusando il centrosinistra di “avere diffuso dati sbagliati”.
“Se in un bilancio c’è una parte dove vengono segnate le minori entrate, c’è anche una parte dove vengono poi segnate le minori uscite – spiega Galli – un principio che chiunque abbia qualche nozione di amministrazione conosce. I bilanci dal 2012 al 2014 sono tutti supportati dalle relazioni di decine di pagine dei revisori dei conti, che vengono sorteggiati e sono quindi professionisti indipendenti. Questi qui non hanno capito che sono qui a fare gli ufficiali liquidatori delle Province, come vuole il loro governo. Tuttavia, visto che adesso hanno capito che sotto sotto la Provincia gli piace ed è una bella vetrina, e non sono capaci di amministrarla, devono trovare qualcuno a cui dare la colpa”.
Galli quindi porta, oltre alle relazioni dei revisori dei conti a suo favore, anche una documentazione dell’ex caporagioniere della Provincia Michele Colombo.
Dove si legge: “In sostanza dei 28 milioni dichiarati insussistenti per il 2012 almeno 15 sono compensati dalla mancata attivazione di spese 2012, dalle entrate aggiuntive del TPL riscosse negli anni successivi e dal riaccertamento dei residui passivi (tenuto conto che nessuna quota degli avanzi correnti liberi dei medesimi anni è stata utilizzata).
Peraltro l’avanzo di amministrazione del 2012 è influenzato dalla quota di mancate entrate (5.411.748,78 euro) nei confronti del debitore Società Patrimoniale della Provincia di Varese (interamente partecipata dalla Provincia) del prezzo di cessione (trasformata in conferimento) dell’area immobiliare Fontanelle ex Società per i Mercati.
Altrimenti, in caso di incasso previsto nell’anno 2012, la quota di residui finanziariamente scoperta si sarebbe ulteriormente ridotta.
Tale operazione di trasformazione da cessione a conferimento ha però consentito un significativo incremento di patrimonio dell’Ente (tramite società interamente partecipata).
La suddetta quota dei 5,4 milioni è però integralmente compensabile con la revisione dei residui di parte capitale (sia quella ordinaria al 31.12.2014 che quella straordinaria al 1°.1.2015) – trattandosi di spesa finalizzata ad aumento patrimoniale dell’Ente – mediante utilizzo delle economie derivanti dalle procedure di affidamento delle gare di lavori e recuperi dalle numerose opere di manutenzione straordinaria ancora da avviare.
La quota di residui attivi finanziariamente insussistente non appare quindi di 28 milioni ma di massimo 7-8 milioni”.
E Colombo aggiunte: “Mi permetto un’osservazione in merito alla revisione straordinaria dei residui al 1°.1.2015, alla chiusura del rendiconto 2014 ed al rispetto del patto di stabilità 2014.
Parto dalla convinzione che la situazione finanziaria della Provincia di Varese sarà resa sempre più difficile non tanto dalla riforma istituzionale in corso, quanto dal fatto che con il paravento della riforma istituzionale si stanno sostanzialmente sottraendo alle province le risorse finanziarie dalle stesse riscosse dai cittadini.
Parallela convinzione è però quella che la situazione finanziaria specifica della Provincia di Varese non sia corrispondente al segnalato disequilibrio di oltre 50 milioni di €.
Nel valutare il disequilibrio reale, di massimo 7-8 milioni di €, si aggiunge la considerazione che la tabella di pag. 6 è, per i dati che ho disponibili, la peggiore che riesco ad ipotizzare per il 2014, in quanto prefigura una riduzione degli incassi per tributi provinciali di 20 milioni aggiuntiva ad una trattenuta da parte dello Stato di altri 20 milioni“.
Per quanto riguarda i circa 22 milioni di euro, che rappresentano la seconda parte del presunto “buco di bilancio” denunciato dall’amministrazione, Galli porta sempre il parere di Colombo:
“Considerando quindi tutte e tre gli elementi cautelativi inseriti nel bilancio di previsione 2014 (minori impegni prevedibili su spese correnti e maggiori entrate da trasferimenti regionali per complessivi 15 milioni, oltre a prevedibili maggiori entrate da tributi non inserite nel bilancio iniziale) la quota “cautelativa” del bilancio 2014 iniziale era pari a 21,5 milioni di euro apparentemente sufficienti a cautelare l’Ente dalle decurtazioni delle entrate da parte dello Stato.
Si ribadisce che al momento della formulazione delle previsioni e sino ad oltre la metà dell’anno 2014 l’importo delle decurtazioni non era conosciuto, anche se il bilancio iniziale aveva margini cautelativi importanti.
La criticità di un deficit da spending review di 22 milioni per il 2014 non apparirebbe quindi sussistere“.
L’ex presidente della Provincia dà un ultimatum a Vincenzi: “Mi porga le sue scuse per avermi ingiustamente accusato, altrimenti presenterò una querela con richiesta di risarcimento milionaria contro di lui in quanto capo dell’amministrazione”.
RICHIESTA DIMISSIONI DI LAURA CAVALOTTI
Il gruppo della Lega Nord a Villa Recalcati ha presentato una “mozione di sfiducia” contro la sindaca di Tradate, eletta nell’assemblea provinciale e responsabile del Bilancio nell’amministrazione Vincenzi.
“Il 19 marzo la dottoressa Laura Cavallotti ha comunicato alla stampa una mancanza a bilancio pari a 51 milioni di euro con diretta responsabilità del precedente presidente Dario Galli – scrivono i consiglieri leghisti Giuseppe Longhin, Silvano Garbelli e Claudio Verga – tuttavia il bilancio di previsione 2014 aveva avuto il parere favorevole sia dei Revisori che dell’intero consiglio provinciale”.
I leghisti ricordano inoltre come l’assestamento generale del bilancio di previsione 2014 “sia stato votato all’unanimità il 27 novembre 2014, e la consigliera Cavallotti non abbia sollevato
perplessità”.
“Il documento presentato dall’ex Ragioniere capo della Provincia di Varese, dottor Michele Colombo, non solo ridimensiona gli importi ma li giustifica scagionando da ogni responsabilità l’ex presidente Galli. Si è creato un allarmismo inutilmente nei confronti di cittadini, fornitori e non ultimo dipendenti della Provincia”. Quindi i leghisti chiedono che “la consigliera Laura Cavalotti sia rimossa dall’incarico assegnatole e le relative dimissioni della stessa”.