Frontalieri, la Regione chiede garanzie sui ristorni: «Il Governo versi le stesse cifre ai Comuni»

Martedì si riunisce la commissione speciale per i rapporti tra Lombardia e Canton Ticino, presieduta dalla leghista Brianza. L’obiettivo è tutelare i lavoratori

19 Gennaio 2015
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brianza francesca

È ormai conto alla rovescia per l’Accordo fiscale tra Italia e Svizzera, una partita che include anche due argomenti molto sentiti nel Varesotto, sopratutto nelle zone di confine: quello della tassazione dei frontalieri e quello dei ristorni ai Comuni di confine.
Un’occasione per saperne di più su quanto detto finora, sarà l’audizione della Commissione speciale “Rapporti tra Regione Lombardia, Confederazione e province autonome”, presieduta dalla consigliera varesina Francesca Brianza (Lega Nord) e fissata per martedì prossimo, 20 gennaio.

Nel pomeriggio è atteso a Palazzo Lombardia Vieri Ceriani, il “negoziatore” del Governo per gli accordi bilaterali con la Svizzera.

«È un altro importante appuntamento con questo funzionario dello Stato – commenta la consigliera Brianza – proprio a lui, nei mesi scorsi, avevamo sottoposto le richieste del territorio e le mozioni votate dal Consiglio regionale in materia. Regione Lombardia non ha potuto prendere parte attiva alle trattative tra i due Stati, ma attraverso Vieri Ceriani abbiamo dialogato avanzando le nostre istanze. Martedì sentiremo qual è il punto della situazione e coglieremo l’occasione per ribadire le nostre richieste che sono quelle della massima tutela dei frontalieri e la garanzia delle risorse ai Comuni di frontiera».
E proprio su quest’ultimo punto circola da qualche giorno la tesi che la Svizzera non girerà più i fondi all’Italia per distribuirli poi ai Comuni dove risiedono i frontalieri, ma che saranno versati dallo Stato italiano.
«Martedì potremo avere chiare risposte – conclude la consigliera Brianza – se così fosse, il Governo Renzi dovrà comunque garantire i finanziamenti nelle medesime proporzioni odierne. Per i nostri Comuni di confine queste entrate sono indispensabili».

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