Ermolli vince la sfida con Carioni ad Agorà. Sarà il candidato al primo congresso di Forza Italia

Con il 55% su 1.227 votanti vince la sfida congressuale. “Si può avere una vera democrazia partecipata, nei fatti e non con le chiacchiere. Con questo congresso abbiamo dato vita ad un modello partecipativo”.

01 Aprile 2014
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Gianpaolo Ermolli è il nuovo coordinatore dell’associazione Agorà, una realtà che conta su una larga maggioranza di tesserati di Forza Italia. Nella sfida a due con Massimiliano Carioni che si è svolta in tre serate congressuali, a Busto Arsizio e a Luino prima dell’appuntamento conclusivo al De Filippi a Varese, su 1.327 votanti Ermolli ha ottenuto 675 voti (55%), contro i 527 di Carioni (43%). 25 le schede bianche.

Già vicesegretario provinciale del nuovo partito dei Berlusconiani, Ermolli sarà quindi il candidato principale al primo congresso provinciale della nuova Forza Italia. «Si può avere una vera democrazia partecipata – ha commentato – nei fatti e non con le chiacchiere. Non tollero e non gradisco chi svillaneggia la politica ma non la partecipa: come possono giudicare l’impegno di tante persone che delineano il futuro nostro, delle nostre famiglie, del nostro lavoro? Con questo congresso abbiamo dato vita ad un modello partecipativo».

 

foto 5(1)La linea politica è già definita su tutti i piani. A partire da “meno Europa, più Italia in Europa”: l’Europa non vuole cambiare ma gli europei la vogliono cambiare, secondo il segretario in pectore di Forza Italia, perché “la gente non vuole tecnocrati ma rappresentanti di popoli sovrani”. Poi una mano tesa agli alleati leghisti: “Il referendum in Veneto per quanto non ufficiale ha espresso un forte urlo di rabbia. La gente vuole il federalismo fiscale vero. Abbiamo regioni con 28 mila dipendenti e spese assurde anche se hanno meno abitanti della provincia di Varese. Chi vuole gettare soldi in spese folli sia obbligato all’imposizione fiscale per pagarsele da solo. Si chiama responsabilità politica di amministrare”. Infine una stoccata anche all’interno del partito che taglia i fili con la vecchia politica: “Basta con il lealismo verso i potenti: questo lealismo si trasforma in nepotismo. In un partito come il nostro serve il coraggio di dire cosa si pensa a vantaggio di tutti. Siamo un partito fresco e aperto, con la gente e per la gente. Diamo spazio alle idee e ai talenti senza paura del confronto. Vogliamo coerenza, merito e generosità nell’azione politica”.

 

foto 1(5)I due candidati sono usciti dalla sala con una stretta di mano. “La nostra è l’unica vera presenza politica di centrodestra in provincia – ha commentato Carioni – Questo congresso ha dimostrato che la partecipazione è il modello vincente. È un principio e un valore che ci accomuna ed è diverso da quello del centrosinistra. Qui c’è la presenza reale delle persone, non dell’apparato ed è la cosa bella ci tiene insieme”.

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