Edoardo Balduzzi: un varesino d’adozione pioniere del rinnovamento psichiatrico italiano

Incontro pubblico – Presentazione e proiezione cortometraggio, testimonianze Venerdì 24 marzo 2017 alle ore 20,45 all’Hotel Ungheria

21 Marzo 2017
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“L’IDEA E LA FORMA – Edoardo BALDUZZI pioniere e padre della Psichiatria” è il titolo del cortometraggio, per la regia di Guido Ranza e Jacopo Manghi, con riprese inedite tratte dai più importanti film d’epoca, documentari ed interviste realizzate negli ambienti dell’Ex Ospedale Psichiatrico di Bizzozero da Isidoro Cioffi, Lisetta Buzzi Reschini e Guido Ranza.

La proiezione del film, venerdì 24 marzo, ore 20.45, presso l’hotel Ungheria di viale Borri 98 a Varese, sarà lo stimolo per una serata il cui scopo è favorire l’incontro con la città di Varese per valorizzare uno dei più grandi personaggi varesini d’adozione, Edoardo Balduzzi, scomparso nel 2013, fra i padri del rinnovamento psichiatrico italiano, già direttore dell’Ospedale Neuropsichiatrico di Bizzozero, fondatore nel 1986 del Gruppo di Lavoro Provinciale per la salute mentale (GLP).

L’evento si inserisce nel calendario dei festeggiamenti del Trentesimo anniversario di fondazione del Gruppo di Lavoro Provinciale per la salute mentale (GLP) iniziati lo scorso ottobre.

La serata è promossa dalla Provincia di Varese, dal GLP e dal Copasam Varese (Coordinamento Provinciale Associazioni per la Salute Mentale).

L’ingresso è libero, aperto a tutti e gratuito.

Il programma prevede i saluti di Isidoro Cioffi, coordinatore del GLP, di Giuseppe Terziroli, l’intervento dello psichiatra Mario Maieron, cofondatore del GLP, sulla figura innovativa di Balduzzi nella storia della psichiatria varesina e nazionale.

Balduzzi ha attraversato per oltre sessant’anni la storia della psichiatria varesina, dal 1952 al 1968 come primario e poi come direttore incaricato dell’ Ospedale Neuropsichiatrico e ancora dal 1978 in poi, dopo il pensionamento, come libero professionista, come politico (dal 1988 al 1993 fu consigliere dell’Amministrazione Provinciale particolarmente attivo nelle tematiche sociali), come coordinatore del GLP da lui fondato nel 1986 e come ispiratore e riferimento per iniziative di Associazioni e Gruppi impegnati nell’ambito della Salute mentale. Dal 1968 al 1978 aveva ricoperto altri incarichi di direzione negli ospedali psichiatrici di Venezia e nei Servizi Territoriali di Torino anche in questi impostando e portando avanti programmi di rinnovamento dell’assistenza psichiatrica e di organizzazione di servizi territoriali sui quali spostare, come obiettivo da perseguire, la centralità dell’assistenza.

«Il GLP – spiega Gunnar Vincenzi, Presidente della Provincia di Varese – si riunisce ininterrottamente dal 1986, una volta al mese, nelle sale della Provincia di Varese. Istituito dall’allora Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Varese come momento di incontro e coordinamento degli operatori psichiatrici, il gruppo negli anni si è gradualmente allargato a tutti coloro che, nell’ambito provinciale, si occupano di tematiche legate alla salute mentale: dagli operatori all’associazionismo dei pazienti, dei familiari, dei volontari, alla realtà universitaria, agli enti locali, al mondo della scuola, della cultura, alle associazioni sportive, alla società civile».

«Grazie all’esperienza ormai trentennale, unica ed eccezionale nel panorama lombardo e nazionale – specifica Isidoro Cioffi, Coordinatore del GLP – il GLP, oltre ad esser luogo privilegiato di informazione e di scambio sui temi dell’assistenza psichiatrica, è stato ed è promotore di numerose ed interessanti iniziative condotte anche nelle scuole e negli ambienti pubblici della città di Varese e del territorio provinciale».

«Il gruppo – sottolinea Lisetta Buzzi Reschini, Presidente del Copasam Varese (Coordinamento provinciale associazioni salute mentale) – è punto di riferimento fondamentale ed in costante evoluzione nell’ambito della promozione di una corretta cultura contro lo stigma ed a favore di iniziative finalizzate all’inclusione sociale delle persone che soffrono di disturbi psichici».

«La non sufficiente conoscenza oppure la damnatio memoriae – ci tiene a precisare Giuseppe Terziroli – ci porta a non valorizzare a sufficienza uno dei più grandi personaggi del secolo scorso; l’evento del 24 marzo vuole dare il giusto rilievo all’illustre e innovatore Balduzzi».

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