
Se il governo Renzi non “caccia” i soldi a Roma, il sindaco Ignazio Marino sarebbe pronto a bloccare la città. E lancia anche questa provocazione: quella di spostare tutte le manifestazioni di partiti e movimenti, che a suo dire pesano eccessivamente sul bilancio della città in termini di sicurezza e pulizia, a Varese.
“Dobbiamo considerare che questa città è la nostra Capitale e come tale ha delle spese che altre città non hanno – dice Marino – io posso capire, intellettualmente, le proteste di alcuni che si chiedendo “Perché Roma deve avere di più?”. Tutte le manifestazioni a Roma sono circa 400-500 all’anno. Allora facciamo una legge nazionale per cui tutte le manifestazioni nazionali si fanno in una cittadina del nord, per esempio a Varese. Facciamo una legge per cui il ruolo di capitale per le manifestazioni è Varese. Quando arrivano i black bloc, manifestazioni particolarmente difficili da gestire come quelle dei No Tav o manifestazioni e scioperi importantissimi di lavoratori disperati, come quelli rappresentati dalla grandi sigle sindacali, le mandiamo tutte lì. Roma si scarica i costi della sicurezza, della pulizia, della gestione delle strade, li lascia a Varese. Però con la clausola che quei costi li sopportino i cittadini di Varese con le loro tasse. Perché in questo momento li sopportano i cittadini di Roma con le loro tasse”,
Una “provocazione”, quella di Marino, che ha subito ricevuto la risposta del sindaco di Varese Attilio Fontana. Che, ironicamente, si dice favorevole, purché a Varese siano dati anche i milioni di euro che la Capitale riceve ogni anno.
“Caro sindaco Marino – scrive Fontana – ho letto le tue dichiarazioni di oggi pomeriggio per fare di Varese la capitale di tutte le manifestazioni italiane, da quelle dei sindacati ai black bloc ai No Tav. Accetto con grande piacere! Solo una cortesia. Quando mi mandi i manifestanti, e se lo vuoi fare con apposita legge nazionale tanto meglio, ti pregherei di aggiungere: gli 800 milioni di euro che ogni anno Roma si prende fuori bilancio, le sedi dei ministeri, quelle delle ambasciate. E mettici anche l’Acea, la saprò rendere certamente più efficiente di quanto sia ora. Garantisco un’accoglienza degna di una città come Varese, con una qualità della vita alta, una natura stupenda, un clima, rispetto a quello capitolino, meno afoso d’estate, e sferzante e tonificante d’inverno. Attendo tue nuove. A presto allora”.