Da tutta Italia alla LIUC per Rethinking Talent, maratona progettuale tra studenti di scuole diverse

Un successo anche la seconda edizione del progetto finanziato dal MIUR in accordo con l’Istituto Superiore “Don Milani” di Tradate

16 Settembre 2019
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Da Udine a Jesi, da Trieste a Oristano, a Casale Monferrato: sono 10 gli Istituti di Scuola Superiore, di tutta Italia, dai quali provengono 40 studenti di classe 4° e 10 docenti che hanno partecipato a Rethinking Talent, una maratona progettuale di prototipazione, della durata di quattro giorni, in modalità residenziale, da martedì 10 a venerdì 13 settembre 2019.

 

In altre parole, alla LIUC – Università Cattaneo: quattro giorni di tempo per ideare un concept di prodotto, realizzarne un prototipo con l’utilizzo di stampanti 3D, definire un modello di business a supporto della commercializzazione del prodotto creato ed essere in grado di sostenere uno speech di tre minuti davanti a una giuria. Una bella sfida, intrigante e insolita, per studenti di diciassette anni che hanno lavorato in team insieme a colleghi di altre scuole mai visti prima, utilizzato big data e appreso i fondamentali di public speaking.

Diversamente dalla scorsa edizione, in questa occasione i gruppi hanno lavorato su un argomento in particolare e cioè la mobilità. Interessante vedere le diverse interpretazioni sul tema, con idee creative e originali come la componentistica delle auto prodotta con plastiche riciclate, il drone utilizzato per le consegne di piccoli pacchi in modo da ridurre il traffico, il telaio dell’auto con componenti che permettono di creare e immagazzinare energia.

 

Il progetto, finanziato dal MIUR mediante il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) in base a un accordo con l’Istituto Superiore “Don Milani” di Tradate, è volto a promuovere le discipline scientifico tecnologiche e ad educare all’imprenditorialità attivando nei ragazzi energie straordinarie. Obiettivo centrato, come riconosce il dirigente dell’Istituto “Don Milani” Vincenzo Mita rivolto ai giovani studenti, al termine dei quattro giorni di lavoro: “Siamo felici di vedervi non più impauriti come il primo giorno e di partecipare, insieme a un Centro di eccellenza come la LIUC, alla creazione di una nuova forma di didattica innovativa che sfrutta le competenze eterogenee di ciascuno dei ragazzi”.

 

Ha vinto la 2° edizione del Rethinking Talent alla LIUC il progetto “Lavoisier’s Garden” del gruppo Matri Velo composto da: Leonardo Bizzotto (ITET “Einaudi” di Bassano del Grappa), Sara Chiacchiarini (IIS “Galilei” di Jesi), Martina Cociancich (ITS “Deledda – Fabiani” di Trieste), Hassan Khan (ITCS “Morante” di Limbiate) e Sabrina Zamuner (ISS “Linusso” di Codroipo). “Ci siamo impegnati tanto, ma alla fine il progetto è venuto bene e siamo contenti del risultato. L’impegno è servito”: commenta Sara.

 

Dichiara il professor Michele Puglisi, Direttore del CARED (Centro di Ateneo per la Ricerca Educativo- didattica e l’Aggiornamento): “Ancora una volta, come sempre nel passato, le iniziative di didattica innovativa che condividiamo con le scuole Superiori ripagano in termini di risultati, di entusiasmo e danno il senso positivo della nostra professione”.

 

La novità

In occasione di questa edizione la LIUC ha pensato di offrire un’opportunità ai docenti accompagnatori organizzando un corso facoltativo sulla comunicazione efficace e la gestione del conflitto progettato da Elena Galante, collaboratrice del CARED.

Con grande entusiasmo tutti i 10 docenti hanno aderito all’iniziativa. Il corso si è svolto nelle ore in cui i gruppi di studenti erano impegnati nella ideazione e realizzazione del prototipo. In questo modo i docenti hanno potuto sia seguire i workshop su Big Data, IoT, public speaking, team working e prototipazione sia frequentare la formazione a loro dedicata.

Il feedback è stato positivo perché l’obiettivo della formazione era presentare strumenti e strategie immediatamente applicabili nello svolgimento della loro professione. “Dopo 36 anni di servizio pensavo di dimettermi – ha raccontato Luciana Micheli, professoressa dell’ITS “Deledda – Fabiani” di Triesteinvece questo corso mi ha ridato l’energia necessaria per decidere di continuare”.

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