Busto Arsizio, emergenza “Nuove Povertà”. Comunità Giovanile in campo

La realtà associazionistica ha ospitato un incontro sui problemi del gioco d’azzardo e dei Padri separati. Presentate durante la serata le iniziative di Comunità Famigliare e Busto nel Cuore

03 Luglio 2014
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Una società in crisi, dove il consumismo ti raggiunge anche nei luoghi della quotidianità. Comunità Giovanile ha ospitato martedì sera un incontro sul tema delle “Nuove Povertà”, ovvero quelle “sacche” di disagio sociale ed economico che vengono a crearsi anche nelle pieghe di una società che sembra in salute ed economicamente stabile.

E colpiscono proprio dove meno te lo aspetti.

Due gli esempi discussi e analizzati dai diversi ospiti coordinati dalla giornalista Maria Sorbi. I problemi legati alla dipendenza da gioco d’azzardo. E il fenomeno dei padri separati, che rischiano il tracollo economico perché, nella sperazione, sono la parte più debole dal punto di vista legale.

Il primo argomento è stato introdotto dall’avvocato Laura Salvetti, esperta di diritto famigliare, che ha spiegato come il divorzio breve, la cui legge sta venendo portata avanti in questi giorni, potrebbe avere effetti sociologici devastanti per l’elemento più debole della situazione divorzile. “Che oggi, paradossalmente, è l’uomo” spiega l’avvocato.

“Si tratta di una grande ipocrisia, perché non prende in considerazione quello che è l’elemento più debole, in quanto deve uscire immediatamente di casa e si ritrova quindi in una condizione economica disagiata”.

“Una legge sbagliata – concorda il responsabile varesino dell’associazione Papà separati Roberto Buda – perché trasformerebbe la nostra società in un sistema all’americana. Sei mesi per ottenere il divorzio, con tutte le conseguenze del caso, sono troppo pochi. Soprattutto per motivi economici, perché la separazione comporta un aumento delle spese, che pesano soprattutto sul coniuge che deve uscire di casa. E si tratta nel 90% dei casi del marito. Di questi, dalle statistiche, il 46% rischi il tracollo economico dovuto appunto alla separazione. Tanto che a Varese, come associazione, abbiamo dovuto fare un accordo con la Caritas, per poter garantire dei posti letto nei casi di maggiore emergenze. Perché si arriva anche a questo. Alcuni padri separati si trovano in condizioni economiche tali, una volta usciti di casa, da non potersi permettere un tetto sopra la testa. E se non hanno la possibilità di tornare a casa dei genitori, si riducono spesso a dormire in auto”.

Un altro aspetto delle “Nuove Povertà” affrontato nell’incontro è quella ancora più devastante della ludopatia.

Una battaglia contro la diffusione delle slot machine da bar sta venendo portata avanti da Comunità Famigliare, guidata da Massimo Crespi, che porta dei dati “devastanti”. “Le statistiche indicano ormai che più di una persona su cento, in Italia, può dirsi dipendente da gioco d’azzardo. Significa che a Busto Arsizio, su circa 80.000 abitanti, ci sono quasi mille persone che non riescono a fare a meno di giocare”.

E quindi è intervenuto il medico Dario Tomasini, che ha esposto i dati sul fenomeni.

Alla fine, c’è stata la presentazione della nuova associazione “Busto nel Cuore”, da parte di Paola Magugliani, che ha esordito pochi mesi fa, dando il via ad iniziative contro la crisi economica che colpisce le fasce più deboli della popolazione, come la “Spesa sospesa” nei negozi di Busto Arsizio.

Un intervento finale durante la serata da parte dell’assessore ai Servizi sociali Mario Cislaghi. Che ha sottolineato come il Comune sia pronto a fare fronte alle nuove richieste di assistenza da parte dei cittadini a rischio povertà.
Un’occasione per capire quali problemi debbano essere affrontati nella nostra società.

“L’attenzione di Comunità Giovanile – ha commentato il presidente di Comunità Giovanile Matteo Sabba – per il sociale vuole caratterizzarsi soprattutto per il “prossimo vicino”. Si vedono ovunque iniziative di solidarietà, ma la cosa triste è che spesso non sono indirizzate verso quelle persone a noi, almeno geograficamente, vicine: la nostra società non riesce ad accorgersi del vicino di casa che sta male o del rivenditore dietro l’angolo sommerso dalle fatiche di una crisi insidiosa.
La serata sulle nuove povertà è da vedere solo come un faro puntato su una strada che vogliamo percorrere per diventare quel corpo intermedio che intercetta le difficoltà del territorio e le da una voce cercando anche soluzioni ad esse”.

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