Arioli (Azzate In Val Bossa): “Per me essere sindaco significa essere disponibile sempre”

Il candidato Sindaco Airoli risponde alla critiche ricevute dalle altre liste

28 Maggio 2018
Guarda anche: PoliticaVarese provincia

A poche settimane mi sembra che i temi su cui le altre liste cerchio lo scontro, più che il confronto, col sottoscritto e il gruppo di Azzate in Val Bossa si riducano, sostanzialmente, ad una mia non ben precisata impossibilità a ricoprire degnamente il ruolo di sindaco e alla mia appartenenza politica.

Questo perché, a loro avviso, da una parte “Arioli, avendo un’attività imprenditoriale, non ci sarebbe mai” e dall’altra “Arioli è della Lega”.

Forse, allora, è venuto il momento di dare qualche chiarimento, non tanto agli altri candidati quanto ai cittadini di Azzate che hanno il diritto ad essere correttamente informati.

È, vero, ho la colpa (perché mi pare che qualcuno la ritenga tale) di essere un imprenditore, ho la colpa di portare avanti con impegno e passione un’attività imprenditoriale così come ha fatto mio padre prima di me.
Questo, però, se gli azzatesi mi riterranno la persona giusta per guidare la nuova amministrazione, non inficerà in alcun modo sulla mia presenza al palazzo comunale e su quello che sarà, sempre eventualmente, il mio lavoro amministrativo.
Non inficerà in alcun modo per due motivi, il primo è che il “mio” lavoro amministrativo sarà “nostro”, ho infatti la fortuna di essere supportato da una squadra di persone capaci e competenti, sì unite attorno a me ma prima di tutto unite dalla voglia di lavorare per il bene del nostro paese, qui non vige, come altrove e come gli ultimi 5 anni di amministrazione Bernasconi hanno messo in risalto, la regola dell’uomo solo al comando, crediamo fermamente che una buona amministrazione sia prima di tutto formata da una buona squadra, e, non me ne vogliate, quella di Azzate in Val Bossa lo è eccome.
Il secondo motivo è che, oltre al mio lavoro, ho un’altra grande passione: Azzate. Azzate che tra territorio e comunità è uno dei beni più grandi che abbiamo, quando ho deciso di mettermi in gioco in prima persona l’ho fatto con la consapevolezza di dover dedicare al mio paese tempo ed energie, e non ho avuto dubbi, Azzate lo merita.
Non sarò, come qualcuno racconta, un sindaco disponibile a singhiozzo o solo in orari ridotti e scomodi per i cittadini, non lo sarò perché per me essere sindaco significa essere disponibile sempre, non una volta a settimana ma ogni giorno, ascoltando con attenzione i bisogni dei cittadini e lavorando per risolverli.

In questi 5 anni è stato così?
Personalmente credo di no e ritengo anche emblematico il fatto che né Gianmario Bernasconi (sindaco uscente) né Raffaele Simone (assessore uscente che si smarca dalla maggioranza di cui ha fatto parte per 5 anni) spendano qualche parole di commento sulla loro esperienza amministrativa terminata con un divorzio politico palese a tutti.
Leggendo poi il programma di Bernasconi, perché si, prima di commentare ho ritenuto opportuno leggerlo tutto non essendo abituato ad espormi senza cognizione di causa, resto basito, qualche esempio? Implementare la comunicazione del Comune anche tramite la pagina di Facebook, ecco, in 5 anni non si sono trovati 10 minuti per farlo? Così come non si è ritenuto necessario provvedere alla pulizia della fermata degli autobus salvo poi tirarla fuori in campagna elettorale? Mi viene da dire che tutti i “farò”, per quanto riguarda Bernasconi, dovevano essere degli “ho fatto”, così però evidentemente non è stato e a farne le spese è stato il nostro paese, stesso discorso vale poi per l’Raffaele Simone che, anche se sembra esserselo dimenticato, per 5 anni è stato assessore di una maggioranza targa ViviAzzate, progetto naufragato pochi mesi dopo l’ultima tornata elettorale.
Insomma, chi oggi si propone come novità è in realtà un recente passato che ben conosciamo, un passato fatto di tanti annunci e tante passerelle ma di pochi fatti.
Veniamo poi alla questione della mia militanza politica, è vero, sono stato e sono un militante della Lega.
Anche qui, è forse una colpa avere delle idee e degli ideali? Personalmente credo di no, al di là delle idee ho sempre avuto e sempre avrò profondo rispetto per chi decide di fare una scelta, a volte anche difficile, mettendosi in gioco in favore delle idee in cui crede.
Tutto questo, però, passa in secondo piano, la nostra realtà infatti non ha bisogno di scontri partitici o simili, ha bisogno di persone e di idee valide, il mio gruppo vede sì la partecipazione di militanti della Lega così come quella di candidati assolutamente civici, non ho chiesto infatti tessere di partito a chi ha scelto di avvicinarsi e poi di candidarsi, ho chiesto invece quali fossero le motivazioni, quali le idee…è questo secondo me a fare la differenza.
Sono un militante della Lega e non lo nascondo, ma sono prima di tutto e soprattutto un uomo libero e un cittadino azzatese che vuole lavorare per il bene del suo paese, sapere poi che le “accuse” di essere strumento di partito vengono da chi, facendo del civismo la propria bandiera, si è candidato in provincia in quota PD o da chi ha cercato e forse cerca (?) il sostegno di Forza Italia mi strappa un sorriso.
Il mio scopo, o meglio il nostro, è solo una: fare il bene di Azzate, da troppo tempo un paese abbandonato a sé stesso che deve tornare a vivere davvero.

Carlo Arioli
candidato sindaco con la lista Azzate in Val Bossa

Tag:

Leggi anche: