L’associazione Lombardia Russia si presenta ufficialmente a Varese. Con un obiettivo: “La visione del mondo della Russia è quella più vicina a noi”.
A presentare l’associazione è stato il presidente Gianluca Savoini, invitato dalla sezione cittadina della Lega Nord insieme al vicepresidente Gianmatteo Ferrari e al tesoriere Luca Bertoni. Tra i fondatori c’è anche il giornalista Max Ferrari, con il ruolo di segretario generale.
“Siamo un’associazione apartitica – ha detto Savoini – questo però non significa non partecipare ad eventi politici, come quello a cui siamo stati invitati dalla Lega”.
L’obiettivo è quindi quello di informare l’opinione pubblica occidentale su come funzionino veramente le istituzioni russe. “L’associazione è nata ufficialmente il 5 febbraio – continua Savoini – proprio pochi giorni prima dell’inizio delle vicende che hanno portato al referendum in Crimea. Questo è uno dei fatti esemplificativi di quella campagna disinformativa che c’è nei confronti della Russia. Un referendum perfettamente legittimo, che viene demonizzato da tutto l’Occidente”.
Savoini racconta quindi il suo rapporto con la Russia. “Ho iniziato a conoscerla negli anni ’80, quando come giornalista ero inviato dell’Indipendente. Mi mandarono nell’allora Unione sovietica per seguire i cambiamenti che stavano già avvenendo”. E quindi spiega come oggi la Russia rappresenti un baluardo per l’Europa, dal suo punto di vista: “Abbiamo fondato questa associazione perché da diverso tempo, da quando Putin è tornato ad essere presidente della Federazione russa, in Occidente ogni giorno, quando si parla di questo Paese, Putin viene descritto come un dittatore, un antidemocratico con l’obiettivo di rifondare l’Unione sovietica. Niente di più falso. In Russia si sono svolte elezioni democratiche, seguite anche da osservatori internazionali. Non c’è nessuna legge liberticida. E si possono tranquillamente effettuare manifestazioni antigovernative. Certo, al contrario che in Italia, se i manifestanti fanno atti vandalici, vengono arrestati”.
C’è poi un’ammirazione verso le idee del presidente russo. “Putin è ancora l’unico leader che parla di valori nei suoi discorsi. La visione del mondo che porta avanti è quellache da molto tempo la segreteria federale della Lega ha fatto propria. La difesa dell’identità e delle tradizioni, della cultura locale, l’orgoglio di appartenere ad un popolo, la lotta contro l’islamismo più sfrenato. Non dimentichiamo che in Russia la minaccia islamica è forte”.
Presente all’incontro anche l’ex deputato leghista e osservatore internazionale dell’Osce Claudio Damico. Il quale ha raccontato come, nei suoi numerosi viaggi durante le diverse elezioni, non abbia riscontrato in quelle russe più “stranezze” di quante ne abbia viste “negli Stati Uniti”.
“E parlando dell’Ucraina – ha aggiunto – bisogna sottolineare come l’ex presidente sia stato sempre eletto democraticamente. Ha voluto lasciare per evitare ripercussioni sulla popolazione”. Insomma, il mondo padano guarda con interesse ad Est. A quello che definiscono “l’ultimo baluardo per l’Europa”.