
Don Antonio Costabile non è più indagato per l’omicidio di Lidia Macchi. Il sacerdote, che nel 1986 venne accusato dell’uccisione della giovane studentessa di Comunione e Liberazione, esce quindi definitivamente dalle indagini.
La decisione di archiviare la sua posizione è stata presa oggi, venerdì 17 ottobre, dal gip di Varese Giuseppe Battarino, su richiesta della Procura generale della Repubblica di Milano. Per il delitto resta invece indagato, sempre dalla Procura generale, Giuseppe Piccolomo, già condannato all’ergastolo per l’omicidio di Carla Molinari, il famoso delitto delle mani mozzate.
La famiglia di Lidia Macchi, tramite il proprio avvocato, ha rilasciato un commento sull’archiviazione.
Si comunica che la famiglia di Lidia (papà Giorgio, mamma Paola, fratelli Alberto e Stefania), assistita dall’Avvocato Daniele Pizzi del Foro di Milano, ha appreso con grande serenità la notizia della definitiva estromissione di Don Antonio dalla vicenda, nella fiduciosa speranza che gli accertamenti esperiti nei mesi scorsi dalla Procura Generale di Milano possano dare un contributo determinante per il raggiungimento della Verità.