
Sono stati condannati all’ergastolo i due imputati per l’omicidio di Pietro Sarchiè, il commerciante di pesce di San Benedetto del Tronto ucciso il 18 giugno 2014.
Sarchiè morì perché i due assassini avrebbero voluto assicurarsi più spazio nel mercato della vendita porta a porta di pesce fresco.
Il Tribunale ha condannato gli autori del delitto, Giuseppe e Salvatore Farina, padre e figlio, al massimo della pena.
Il corpo della vittima fu trovato diversi giorni dopo, il 5 luglio, in un campo, chiuso in un sacco nascosto sotto un materasso, tra detriti di materiale edile.
Oltre al risarcimento alla famiglia, per la prima volta in Italia un’associazione antiracket e antiusura è stata ammessa, dal Tribunale di Macerata, come parte civile. Ed ha ottenuto un risarcimento come parte lesa.
L’associazione è “Sos Italia Libera”, fondata e presieduta dal commerciante Paolo Bocedi, ed ha sede a Varese.
Il vicepresidente nazionale e presidente lombardo è Andrea Badoglio, mentre come presidenti onorari ci sono Vittorio Sgarbi e Tina Montinaro, vedova del caposcorta del giudice Giovanni Falcone.
A rappresentare durante il processo l’associazione l’avvocato Gianpaolo Cicconi.
“Si tratta di una storia sconvolgente di inaudita crudeltà – ha detto Bocedi – siamo soddisfatti della sentenza. Importantissimo il fatto che per la prima volta in Italia un’associazione come la nostra sia stata ammessa come parte civile. Il nostro impegno quotidiano è quello di sostenere chi si trova in difficoltà”.
L’associazione si batte soprattutto contro l’usura. “Bisogna far passare un messaggio, che ancora oggi molti commercianti non vogliono sentire. Quello di denunciare e non rivolgersi agli usurai. Ci sono persone insospettabili in Lombardia, che prestano denaro a usura, non chiedono gli interessi, ma aumentano poi la cifra per ogni giorno di ritardo. E se non paghi ti uccidono la famiglia. Una di queste siamo riusciti ad assicurarla alla giustizia”.
Bocedi racconterà prossimamente questa vicenda alla tramissione Piazza Pulita.
I soldi del risarcimento ottenuti come parte civile per il processo Sarchiè andranno ai figli dei caduti delle Forza dell’Ordine.