
Prima vittoria del Pd sul Pgt. È stato infatti approvato quasi all’unanimità, con voto contrario di Rocco Cordì di Sel, l’emendamento di Andrea Civati per modificare le regole sugli edifici sottoposti ai vincoli storici.
In pratica, come era stato richiesto da cittadini e Ordini professionali, sarà il Comune a dover censire gli edifici meritevoli di tutela, e non più i cittadini proprietari di strutture precedenti al 1953 a dover fornire la documentazione per chiedere di poter effettuare interventi.
La contrarietà di Cordì è stata dovuta al fatto che, se il censimento sforasse i tempi previsti, potrebbero decadere tutti i vincoli eliminando ogni tutela.
L’emendamento recita al primo punto: “Entro dodici mesi dalla data di approvazione del Pgt, l’amministrazione comunale effettua il censimento degli edifici meritevoli di particolare tutela storico/architettonica in quanto rappresentino e mantengano la memoria di tipi di edilizia caratteristici della storia architettonica della città”.
“I proprietari degli edifici individuati come meritevoli di tutela avranno facoltà di presentare osservazioni entro 60 giorni dalla notifica di tale proposta”.
“La proposta dovrà quindi essere valutata dal consiglio comunale che, ai sensi dell’articolo 13 comma 14 bis della L.R. 12/2005, deciderà in merito all’inclusione o meno nel più restrittivo regime di possibilità di intervento edilizio”.
Toccherà quindi all’assessorato all’Urbanistica dare il via al censimento.
“Politicamente non cambia molto, perché comunque è stato approvato il principio secondo cui gli edifici meritano tutela – commenta l’assessore all’Urbanistica Fabio Binelli – semplicemente con questa decisione anziché essere i cittadini a presentare la documentazione dovrà farsene carico il Comune. Si tratta di un sistema più dirigistico, che volevamo evitare. Ma questa è la volontà del consiglio comunale. I nostri uffici si stanno già preparando per il lavoro. A breve definiremo una serie di criteri secondo i quali gli edifici saranno tutelati o meno”.
Il rischio è che se entro dodici mesi il censimento non viene effettuato, decadano tutti i vincoli. “E quindi qualunque edificio esterno ai centri storici potrebbe essere abbattuto indipendentemente dal valore artistico – continua Binelli – naturalmente noi riusciremo a completare il lavoro. Tuttavia questo mostra come nel documento di Civati ci sia una grande falla normativa, perché non prevede regole per tutelare gli edifici nel caso del mancato conseguimento del censimento entro la data stabilita”.