
La scorsa notte Gilberto Oneto ci ha lasciato, creando un grande vuoto in tutti noi che lo abbiamo conosciuto e che abbiamo avuto il privilegio di trascorrere molto tempo insieme ascoltandolo, spesso rapiti dai suoi infiniti interessi, e confrontandoci con lui sulle battaglie culturali e ideali che condividevamo.
Prima di tutto un amico fraterno ma anche un Maestro, che ci ha sempre instancabilmente accompagnati in tutte le attività che abbiamo svolto, consigliandoci, indicandoci la giusta via da percorrere o dandoci quell’idea in più per cui quando una questione diventava apparentemente insormontabile si diceva: “sentiamo il Gilberto”: e con un nonnulla, sempre accompagnato dal suo sorriso sornione, riusciva sempre a risolvere l’Arcano.
Collaboratore instancabile, che fosse un articolo per la rivista, un convegno o una conferenza in cima al Passo del San Gottardo non si tirava mai indietro, anche negli ultimi mesi, quando la malattia cercava di fermarlo.
Un uomo libero, anticonformista di razza, intellettuale poliedrico oltre che un grande architetto paesaggista che ha girato il mondo e ha “conosciuto” la vita in tutte le sue sfaccettature; un uomo, soprattutto, che non ha mai dubitato, non è mai sceso a compromessi e ha sempre tenacemente combattuto per quello in cui credeva, con una fede candida e incrollabile.
Il nostro impegno, da oggi, sarà ancor più emozionante poiché ci condurrà a riprendere le sue opere e il suo immenso e instancabile lavoro intellettuale che merita una nuova diffusione poiché, come scriveva Ernst Jünger, se “libri e proiettili hanno il loro destino”, certamente gli scritti di Gilberto possono cambiare il mondo e ridare dignità ed un nuovo destino alle nostre comunità padano-alpine.
Terra Insubre
Vi segnaliamo qui il sito web che avevamo realizzato insieme a Oneto e alla Libera Compagnia Padana dove sono stati resi fruibili gratuitamente i numeri dei Quaderni Padani dal 1995 al 2011.