Dopo il grande successo riscosso dal primo spettacolo Non è un Paese per Donne?, il secondo appuntamento della rassegna nata dalla sinergia tra Teatro Noon e Actl Varese e sostenuta dall’Assessore Enrico Angelini.
La Compagnia Teatro Noon torna in scena al Salone Estense con Il Viaggio della Memoria, lettura-spettacolo in occasione della Giornata della Memoria. La proposta è stata accolta con grande interesse dalle scuole, che hanno apprezzato la portata culturale degli spettacoli e la novità sul territorio, e le adesioni sono state così numerose da richiedere una ulteriore data straordinaria oltre quella già prevista. A fine spettacolo ci sarà un dibattito con gli studenti, formula che ha riscosso già molto successo a novembre, vedendo la viva partecipazione dei ragazzi a confrontarsi su temi che li coinvolgono personalmente.
La rassegna si chiude il 18 marzo con lo spettacolo Questo Trenino a Molla chiamato Cuore, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia celebrata il 21 marzo, indetta dall’Unesco.
Viaggio Della Memoria con Laura Formenti. Testo scritto da Laura Formenti e Giuseppe Della Misericordia.
Un vero e proprio viaggio nella memoria a partire dalle valigie che l’attrice porta in scena. Il filo dei ricordi personali si unisce al racconto dei grandi testimoni della seconda guerra mondiale e dell’olocausto. Le valigie di Primo Levi, Anna Frank, Nedo Fiano e delle tante vittime senza nome dei campi di concentramento, di chi è sopravvissuto e di chi sacrificandosi ci ha lasciato un messaggio che ha superato la tragedia in cui si è trovato. Ogni racconto viene presentato e vissuto come modello di una storia collettiva ma anche e soprattutto nel suo essere assolutamente personale. Il filo rosso della narrazione si snoda seguendo gli esempi di vita, i ricordi, la spinta vitale che le vittime dell’Olocausto ci hanno donato. L’intento non è quello di trovare un senso, che forse nemmeno c’è, ma di capire cosa questa memoria ci insegna. Anche a proposito della nostra personale responsabilità quotidiana. Perché la memoria deve restare viva, perché c’è bisogno di ricordare, perché non possiamo permettere che accada mai più.