Uno spettacolo liberamente tratto dal romanzo Il bambino di Noè di Eric-Emmanuel Schmitt con la drammaturgia e la regia di Valentina Maselli. In scena gli attori Enrico Ballardini e Massimno Zatta. L’evento è organizzato da Ragtime.
La trama
1942: nel Belgio occupato dai nazisti, il piccolo ebreo Joseph, sette anni, viene affidato dai genitori ad un sacerdote cattolico, padre Pons, che in una sorta di collegio – Villa Gialla – accoglie sotto falso nome, insieme ai ragazzi cristiani, molti ragazzi ebrei. L’amicizia con padre Pons diverrà, per il piccolo Joseph, un cammino indimenticabile di formazione, comprensione e crescita. A Villa Gialla, Joseph impara che a Dio non si possono attribuire colpe né preferenze per le scelte umane e scopre che per non perdere la fede in Dio è necessario non perderla negli uomini. Padre Pons, pur appartenendo ad un’altra religione, crede nel suo stesso Dio: ed è lui ad insegnargli la fiducia nel genere umano e quanto poco importino le differenze fra etnie e credi se l’amore unisce le persone ed agisce attraverso loro.
Proprio grazie a Padre Pons il piccolo Joseph scoprirà la forza dell’amore che unisce al di sopra della guerra: l’amicizia. Joseph, a Villa Gialla, é affascinato e sedotto dai riti cristiani, come la messa a cui assiste per non destare sospetti. Vorrebbe abbandonare la fede degli antenati, ma padre Pons lo dissuade, e gli svela un segreto meraviglioso: proprio come una sorta di Noè contemporaneo, il sacerdote nasconde e colleziona nella sua personale arca – la cripta di una chiesetta abbandonata – oggetti, musica e testi sacri della religione ebraica. Vuole essere sicuro che nessuna persecuzione possa distruggere millenni di cultura.
Di notte si rifugia nella cripta per studiare l’ebraico e la Torah. Si prepara all’eventualità che nessuno sia più in grado di trasmetterli. Sceglie Joseph come compagno di studi, un bambino ebreo di sette anni, che con la curiosità e l’ingenuità tipica della sua età, cerca attraverso le sue domande di capire i grandi misteri della religione e degli uomini. Nel tentativo di dare risposte, proprio nel periodo più oscuro della nostra storia, Padre Pons trova la forza di credere ancora nella bellezza di questo mondo.
Lo spettacolo dà corpo e voce ai due protagonisti di questa storia. Joseph, ormai adulto, ritorna col ricordo ai giorni più difficili della sua esistenza, a quando venne allontanato dai propri genitori per ritrovarsi solo ad affrontare un mondo di cui ancora non riusciva a capire le regole. Ed è ricordando, evocando i fatti della loro storia d’amicizia, che Joseph rincontra Padre Pons e rinnova la sua fede negli uomini.