È “guerra” sulle osservazioni al Pgt. In vista dell’approvazione finale del documento, prevista dal Comune entro il 20 giugno (come ha notificato sul suo sito internet), si alzano i toni tra la maggioranza e il Pd.
La polemica nasce durante l’ultima commissione Urbanistica, che si è svolta lunedì sera, e ha visto il primo voto di approvazione del Pgt da parte di Lega, Fi e Ncd, e quello contrario di Pd, Sel, Movimento 5 Stelle, Movimento Libero e Varese&Luisa.
Il capogruppo del Pd Fabrizio Mirabelli ha infatti richiesto, come aveva fatto prima il consigliere comunale Andrea Civati, di trattare e votare in aula ogni osservazione singolarmente. Al contrario, la maggioranza, e il resto dell’opposizione vogliono procedere con il voto su gruppo di osservazioni, in tutto venticinque, riunite su base tematica.
“Una scelta che potrebbe far correre al Pgt il rischio di essere giudicato illegittimo – dice Mirabelli – in diverse città dove si è votato in questo modo, infatti, ci sono stati problemi successivi. In pratica, nel caso di un ricorso da parte di un cittadino che si è visto bocciare la propria osservazione, non essendo questa stata votata singolarmente potrebbero esserci problemi. E se il Tribunale accogliesse il ricorso, l’intero Pgt rischierebbe di andare incontro a problemi di illegittimità“.
Di diverso avviso l’assessore all’Urbanistica Fabio Binelli (Lega Nord).
“I tempi tecnici solo per le operazioni di voto sono di circa due minuti per ogni singola osservazione– dice Binelli – significa che solo per votare, senza nessun intervento, ci metteremmo circa 23 a votare ogni osservazione”. E dal momento che per ogni seduta ci saranno circa quattro ore, i tempi diventerebbero troppo lunghi. “Riusciremmo comunque ad arrivare ad approvare il Pgt, ma svilendo il ruolo del consiglio comunale, perché diventerebbe un “votificio”, dal momento che non ci sarebbe spazio per gli interventi. Il Pd, così facendo, dimostra di non voler veramente una discussione sul Pgt”. E sul rischio illegittimità Binelli si appella ad una sentenza del Consiglio di Stato “che conferma come sia possibile, per evitare problemi procedurali, accorpare in gruppi le osservazioni”.
Ieri sera, si è riunita la conferenza capigruppo e il Pd ha posto ancora la richiesta di discutere le osservazioni singolarmente. Proposta respinta non solo dalla maggioranza, ma anche dal resto dell’opposizione. Che però lascia una porta aperta.
“Il problema – commenta il capogruppo di Sel Rocco Cordì – è che non è chiaro per quale motivo il Pd insista su questa scelta. Quando ho chiesto al capogruppo se è per fare ostruzionismo, lui ha risposto di no. Nella pratica democratica l’ostruzionismo è uno strumento legittimo per l’opposizione. Quindi se si tratta di questo, siamo come partito disponibili a seguire il Pd per “combattere” contro questo Pgt al quale siamo contrari. Ma il Pd deve dire esplicitamente cosa vuole”. Anche perché, ricorda Cordì “è ovvio che l’amministrazione ha giocato sui tempi in modo da lasciarci poco tempo per la discussione. Questo non toglie che se vogliamo fare ostruzionismo occorre prepararsi e soprattutto non nasconderlo, dal momento che è uno strumento democratico”.