L’inaugurazione, aperta al pubblico, è in programma venerdì 17 ottobre alle 17.30. Una mostra sulle meraviglie del mimetismo con animali vivi, storie fotografiche e un ciclo di seminari per puntare l’attenzione sull’importanza della conservazione degli ecosistemi. Le visite guidate sono a cura di studenti universitari con una formazione ad hoc.
Mantidi che sembrano orchidee, scorpioni fosforescenti, rane muschio, arriva a Varese una mostra sulle meraviglie adattative della natura. L’esposizione di animali vivi e storie fotografiche, promossa dall’Università degli Studi dell’Insubria e dal Comune di Varese, è allestita ai Musei Civici di Villa Mirabello, Piazza della Motta 4, a Varese, dal 18 ottobre 2014 al 25 gennaio 2015.
La mostra è un viaggio tra prede e predatori – piccoli animali e insetti – che hanno sviluppato una capacità mimetica straordinaria «Gli ambienti naturali impongono continue sfide agli animali che li abitano: procurarsi da mangiare, evitare i predatori, trovare un partner e dare vita a una discendenza – spiega il professor Adriano Martinoli, zoologo dell’Università degli Studi dell’Insubria ed esperto di conservazione della fauna -. In natura alcune specie hanno sviluppato strategie di attacco, difesa e riproduzione sorprendenti e inusuali sebbene animali di piccole dimensioni. Tra questi soprattutto molti insetti e altri piccoli invertebrati. Questo esercito di animali insoliti, ma molto agguerriti nella lotta per la sopravvivenza, è protagonista della mostra Predatori del Microcosmo».
Animali vivi nati e cresciuti in cattività – quali ragni grossi come una mano, rane-fiore, piccoli sauri – sono esposti in terrari che riproducono il microecosistema, l’ambiente naturale di ciascuna specie. Un insieme di reportage fotografici dei naturalisti, nonché curatori della mostra, Emanuele Biggi e Francesco Tomasinelli, completa l’esposizione. Biggi, naturalista genovese con un dottorato in Scienze Ambientali, fotografo e comunicatore scientifico, attualmente è co-conduttore del programma di Rai 3, Geo. Tomasinelli, laureato in Scienze Ambientali, fotografo naturalista, con Biggi ha già curato diverse mostre scientifiche, esposte in vari musei italiani.
La mostra prevede come evento collaterale un calendario di undici incontri a carattere divulgativo in programma da ottobre a gennaio, a cura dei docenti dell’Università degli Studi dell’Insubria, su tematiche correlate all’esposizione: dalla percezione della fauna, alla evoluzione e agli adattamenti degli animali, alle creature del passato e quelle del presente tra scienza e immaginario comune. «La mostra infatti è sì un’esposizione di animali insoliti e che difficilmente si riescono vedere, ma rappresenta per noi zoologi un momento per focalizzare l’attenzione sul ruolo di queste specie in natura, sull’importanza delle biodiversità e della conservazione degli ecosistemi» aggiunge Martinoli.
La Mostra è anche occasione di raccordo e di collaborazione tra le diverse anime dell’Ateneo. Infatti, l’Università degli Studi dell’Insubria, con il progetto “Space for young/Largo ai giovani”: negli ultimi mesi ha attivato uno specifico Corso di Formazione riservato a studenti dei Corsi di Laurea in Scienze dell’Ambiente e della Natura e Scienze della Comunicazione del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate al fine di prepararli come guide per la visita alla mostra. Gli studenti, pertanto, faranno da ciceroni durante le visite guidate prenotate dalle scuole, mettendosi così alla prova “sul campo” e accompagnando i giovani visitatori alla scoperta del meraviglioso mondo degli adattamenti e delle strategie di sopravvivenza di questi animali decisamente particolari. Le visite guidate, della durata di un’ora, saranno gratuite per le scuole elementari e le medie.
«Questa iniziativa segna ancora una volta l’apertura dell’Ateneo alla Città. Infatti, l’Università degli Studi dell’Insubria portando a Varese questa Mostra, vuole dare la possibilità ai cittadini di vedere dal vivo delle specie esotiche e insolite, ma anche, e soprattutto, attraverso il ciclo di incontri aperti al pubblico, e attraverso le parole dei docenti, vuole trasmettere il valore del lavoro quotidiano dei ricercatori per la conservazione dell’ambiente e della fauna. Inoltre la collaborazione tra corsi di laurea ha consentito di formare studenti dell’Ateneo come guide per la mostra» sottolinea il rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria, Alberto Coen Porisini.
«La Mostra sui “Predatori del microcosmo” è curiosa e sicuramente attirerà un grande pubblico, bambini e famiglie, ma anche appassionati delle meraviglie della natura. Sì perché se devo usare una parola per “riassumerla” è proprio meraviglia: ciò che sembra non è, il fiore è un insetto… E si scoprono i segreti della sopravvivenza in un ambiente che alla fine è perfetto nei suoi meccanismi. Sono felice della collaborazione con l’Università dell’Insubria: la sede messa a disposizione dal Comune, Villa Mirabello, si dimostra come uno spazio espositivo versatile, un luogo aperto alla città» afferma il sindaco di Varese, Attilio Fontana.
«Di solito Villa Mirabello ospita quadri, reperti archeologici, testimonianze storiche. In questo caso invece i protagonisti saranno ragni, scorpioni, piccoli sauri. Una mostra speciale, che in altre sedi ha richiamato migliaia di visitatori, quella che si svolgerà fino a gennaio, grazie alla proficua collaborazione con l’Università dell’Insubria, in una delle sedi più prestigiose dei Musei civici di Varese. Un’esposizione destinata a tutti, ma con un occhio di riguardo ai più piccoli e alla loro curiosità» aggiunge l’assessore alla Cultura del Comune di Varese, Simone Longhini.
Link alle pagine della mostra: www.uninsubria.it/microcosmo.
Prenotazioni e contatti
Per tutte le classi di ogni ordine e grado è necessaria la prenotazione tramite il numero telefonico 0332/421448 o l’indirizzo email mostramicrocosmo@uninsubria.it.
Visite guidate per adulti e gruppi organizzati possono essere prenotate utilizzando gli stessi contatti.
Sarà possibile assistere all’alimentazione degli animali e al dietro le quinte di Predatori del microcosmo grazie all’evento “Indovina chi viene a cena”, (attività con posti limitati e con prenotazione obbligatoria, costi e informazioni tramite il numero telefonico 0332/421448 o l’indirizzo email mostramicrocosmo@uninsubria.it).
Per informazioni e prenotazioni: Carlo Morelli o Stefania Mazzaracca 0332/421448 omostramicrocosmo@uninsubria.it.
Orari di apertura
Da martedì a domenica: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00.
Chiuso il lunedì e nei giorni: 1 novembre, 25 dicembre e 1 gennaio. Nei giorni 24 e 31 dicembre chiuso al pomeriggio.
Biglietto di ingresso al Museo
Intero € 4; Riduzione: € 2, fino ai 25 anni, gruppi (almeno 10 persone), militari, tessere ACTL, TCI, FAI, Federalberghi, Family Card, VareseCorsi; Scuole: € 1; Gratuito: disabili e accompagnatori, bambini fino a 6 anni, insegnanti accompagnatori di scolaresche e visitatori che abbiano compiuto 65 anni.
Visite guidate alla mostra gratuite per scuole primarie (elementari) e secondarie di primo grado (medie)
Durante tutta la durata della mostra sono previste visite guidate a cura dell’Università degli Studi dell’Insubria che si avvarrà della collaborazione di studenti dei Corsi di Laurea di Scienze dell’Ambiente e della Natura e Scienze della Comunicazione appositamente formati.
La visita guidata, della durata di circa un’ora, è gratuita per le classi delle scuole primarie (per gli argomenti trattati si suggerisce la visita a partire dal terzo anno) e per le scuole secondarie di primo grado. Le classi dovranno corrispondere per la visita il solo titolo di ingresso al Museo di Villa Mirabello pari ad € 1,00 a partecipante. Per le scuole secondarie di secondo grado sono invece previste visite con obbligo di prenotazione della guida con un contributo di 50 euro per classe, oltre al versamento del titolo di ingresso al Museo di Villa Mirabello pari ad €1,00 a partecipante.