Continua a Varese il progetto Con>vergenze. Per fare rete tra tutte le iniziative culturali. Che, in questa seconda fase, entra nella valorizzazione delle aree urbane. Un’iniziativa interessante, insomma, perché si pone a sostengo dell’ente pubblico. Il Comitato provinciale ARCI Varese ha comunicato che il progetto Convergenze è stato finanziato da Fondazione Cariplo con un contributo di 500.000 euro, nel quadro della seconda fase del Bando 2013 “Valorizzare le attività culturali come fattore di sviluppo delle aree urbane”. Convergenze accomuna, con ARCI Varese come Capofila, alcune tra le più rilevanti e significative realtà e manifestazioni culturali cittadine: ATL – Associazione Tempo Libero, Centro Gulliver, Associazione Circo di Note/Black&Blue Festival, Associazione Coopuf iniziative culturali, Associazione Cortisonici, Associazione Filmstudio90, Cooperativa Sociale NaturArt, Associazione Progetto Zattera, Associazione Culturale Ragtime – Il tempo dei Ragazzi, Associazione Solevoci, Associazione Quattrocentocinquantuno e vede la collaborazione progettuale e finanziaria di COOP Lombardia. Il progetto consiste nella realizzazione di un network culturale che coordini, promuova, incrementi e ponga in rete le attività dei soggetti coinvolti, con l’obiettivo collaterale di estendere ulteriormente la rete di partenariato e porsi come struttura di affiancamento dell’Ente Pubblico nella ottimizzazione dell’efficienza e visibilità della cultura varesina e della sua sostenibilità: si tratta, per la città di Varese, di un notevole salto evolutivo nella direzione di una più matura e sistemica proposta culturale e, soprattutto, lungo la linea dell’efficacia nella relazione tra la proposta culturale e la città. “All’origine dell’intero percorso di Convergenze – spiega il coordinatore del progetto Adriano Gallina – vi sono alcune persuasioni relative ai vantaggi impliciti in un modello “reticolare” per la città di Varese ma tipiche del resto di tutte le forme aggregate di gestione”.
Per la precisione:
1. Maggiore quantità e più elevata qualità dei servizi: Il modello di rete dovrebbe rendere possibile l’accrescimento qualitativo e quantitativo dell’offerta di servizi, grazie all’opportunità di realizzare economie: da una parte, la rete consente di ripartire i costi tra i membri, accrescendo la capacità di investimento individuale degli aderenti al sistema; dall’altra, la possibilità di usare in comune personale e dotazioni e di centralizzare alcune attività determina economie di scala che, a parità di servizi offerti, riducono l’incidenza dei costi;
2. Maggiore capacità di accedere a finanziamenti: La cooperazione aiuta le istituzioni culturali, soprattutto le più piccole, ad accreditarsi presso potenziali finanziatori; inoltre, dato l’attuale orientamento dei principali soggetti erogatori del settore (UE, Stato, Regioni, Fondazioni di origine bancaria, ecc.) a considerare il partenariato progettuale come un fattore premiante, l’appartenenza a un sistema facilita l’accesso ad una pluralità di canali di finanziamento;
3. Ottimizzazione dei processi di gestione: La rete può favorire l’adozione di principi di gestione manageriale – orientata alla qualità, all’efficienza e all’efficacia – e un’ottica di programmazione e di valutazione, per cui vengono stabiliti gli obiettivi e valutati periodicamente i risultati;
4. Capacità di promuovere iniziative complesse e/o a scala territoriale: La rete stabilisce un collegamento operativo permanente fra enti diversi, creando condizioni ottimali alla realizzazione di progetti e attività di comune interesse, alcune delle quali non realizzabili dalle organizzazioni separatamente;
5. Coordinamento e razionalizzazione dell’offerta culturale territoriale: Nel quadro della cooperazione di cui al punto precedente, la rete può anche diventare un efficace strumento di coordinamento dell’offerta culturale su base territoriale, oggi spesso ostacolata dallo scarso collegamento dei soggetti che producono cultura;
“Convergenze non intende proporsi come onnicomprensivo “sistema culturale” cittadino: non ne possiede, di fatto, le caratteristiche di tendenziale “esaustività” e interdisciplinarità a 360°. Più modestamente e realisticamente, Convergenze si configura come aggregazione inclusiva di un ampio arcipelago di realtà varesine dello spettacolo, del sociale e dell’editoria che, in questi anni, hanno realizzato – in molti casi con il sostegno dell’amministrazione comunale e spesso con il sostegno della stessa Fondazione Cariplo – molti tra gli appuntamenti di spettacolo più significativi e consolidati sul territorio cittadino, costituendone senza alcun dubbio alcuni dei momenti d’eccellenza. Realtà culturali storicamente abbastanza frammentate, quando non concorrenziali, che grazie a Convergenze hanno imparato a confrontarsi, condividere le proprie visioni e dialogare, consentendo di scorgere – in una fase più avanzata di realizzazione – la possibilità non solo di coordinarsi sul terreno organizzativo ma di elaborare iniziative culturali comuni, lungo la logica della sinergia e della crescita. In primo luogo Convergenze si configura dunque come strumento operativo e organizzazione di servizi finalizzata allo sviluppo qualitativo, quantitativo, economico e gestionale delle realtà culturali che ne fanno parte. Un’opportunità che nasce dall’occasione preziosa offerta dal Bando Cariplo ma che si rivela come un’opportunità strategica, proiettata nel futuro, con prospettive possibili e credibili di stabilità e di crescita per l’intero quadro culturale della città”.