L’importante evento, che varà luogo in città nei prossimi mesi, è rivolto ad avvocati, segretari comunali, responsabili della prevenzione della corruzione, dirigenti e funzionari di enti pubblici e privati.
L’esigenza di garantire la legalità negli enti pubblici è una delle priorità ineludibili dell’attuale sistema, ma per farlo occorre definire e pianificare un’adeguata strategia di prevenzione del rischio di corruzione, data la molteplicità dei processi potenzialmente a rischio che caratterizzano l’attività degli enti locali, ma anche il permanere di una cultura ancora fortemente incline al favore personale e alla “scorciatoia”.
Il I° Master sulla legalità, anticorruzione e trasparenza nella Pubblica Amministrazione, presentato ieri mattina a Palazzo Estense, si pone quindi come « utile strumento per analizzare il tema della legalità in un’ottica generale e onnicomprensiva» commenta Claudio Biondi, direttore di Upel (Unione provinciale enti locali) che lo ha promosso, col patrocinio di Comune di Varese, Università degli Studi dell’Insubria, LIUC-Università Carlo Cattaneo, Lega dei Comuni e Lega Autonomie Lombardia.
In conferenza stampa sono intervenuti il sindaco Attilio Fontana, il presidente Upel Marco Cavallin, il direttore Claudio Biondi, il segretario generale del Comune di Varese Filippo Ciminelli, Emanuele Boscolo, professore di diritto amministrativo al Dipartimento Diritto Economia e Culture Università Insubria e Renato Ruffini, professore associato di Economia aziendale alla Liuc, il comandante della Polizia Locale, Emiliano Bezzon.
«Colgo l’occasione per salutare il nuovo presidente – ha detto Fontana -. Grazie all’Upel per l’organizzazione del Master. Si entra nel merito di cosa sia la legalità e le prassi nella pubblica amministrazione, che spesso risente di appesantimenti burocratici».
Secondo il presidente Cavallin «occorre creare gli anticorpi nelle pubbliche amministrazioni, le leggi ci sono e i corsi vanno proprio nella direzione di accrescere la conoscenza tra dirigenti e funzionari». I docenti hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra l’Università dell’Insubria e la Liuc. «L’intervento da mettere in preventivo – ha sottolineato l’avvocato Boscolo – va nella direzione della diminuzione della discrezionalità amministrativa. No quindi alle negoziazioni in tanti atti che possono portare all’illegalità». «Durante il master – ha aggiunto il professor Ruffini – ci occuperemo come università più degli aspetti manageriali, dell’applicazione effettiva delle leggi in tema di trasparenza e legalità, perché spesso c’è l’adempimento di legge ma non l’applicazione effettiva».
Il direttore Biondi è entrato nei dettagli dell’organizzazione e dei relatori.
Il master si articola in 8 lezioni frontali di 5 ore ciascuna ( il 13, 20, 27 maggio e 3, 10, 17, 23, 30 giugno), per complessive 40 ore totali che garantiranno altrettanti crediti formativi per la frequentazione dell’intero corso, diversamente ne saranno riconosciuti 5 per ogni giornata di corso.
Le sedi del Master saranno la Sala consiliare del Comune di Varese, il 13 maggio, a seguire tutti gli altri incontri si terranno presso la Sala Convegni Upel Varese di via Como n.40, fino all’ultima giornata del corso che sarà ospitato, il 30 giugno, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi dell’Insubria di via Ravasi, prevedendo testimonianze di operatori del settore, magistrati e amministratori pubblici.
Tra gli interventi si segnalano quelli di Agostino Abate, Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Varese, Massimiliano Alesio, segretario comunale, Andrea Antelmi, esperto in organizzazione e gestione delle risorse umane degli enti locali, Giancarlo Astegiano, Magistrato della Corte dei Conti presso la Procura del Piemonte, Emiliano Bezzon, Comandante della Polizia locale di Varese, Emanuele Boscolo, professore di Diritto amministrativo presso l’Università degli Studi dell’Insubria Como-Varese, Ambrogio Moccia, magistrato e GIP presso il Tribunale di Milano, Giuseppe Napolitano, dirigente del Comune di Pistoia, Luigi Occhiuto, amministrativista, e Renato Ruffini, professore di Economia aziendale alla LIUC-Università Cattaneo.
«Io mi occuperò di un tema specifico – ha dichiarato il comandante Bezzon -, del nuovo codice comportamentale per i dipendenti, di come farlo e di come poi gestirlo».
«Bisogna evitare di produrre solo cartaccia ed entrare nel merito dell’applicazione, non solo burocratica ma formale delle leggi per la trasparenza e la legalità» ha concluso il segretario generale Ciminelli.