
L’Italia è il paese dei mille campanili. Quelli di Varese sono tanti, e alla loro ombra sono cresciute le fabbriche di scarpe, di aerei, di elicotteri e di frigoriferi che hanno contribuito in buona misura al boom economico degli anni Settanta. Gli anni in cui questo tranquillo e ricco angolo di Lombardia ha iniziato a vivere anche la realtà delle infiltrazioni mafiose, dei sequestri di persona, del racket. Questa realtà ce la racconta chi la conosce meglio di chiunque, dopo un’esperienza quarantennale di cronista. L’ultimo libro di Gianni Spartà, Tutta un’altra storia (Macchione Editore, 2015), ha come sottotitolo «Non è vero che a Varese non accade mai nulla», e passa in rassegna fatti, persone e cose di un mondo che sembra vicino a finire e invece continua a cambiare, a trasformarsi. «Una provincia solida, tranquilla, quasi svizzera» è quella descritta dalla penna abile e graffiante di Gianni Spartà, una provincia risvegliata ogni tanto da stragi familiari e satanismo, formidabili successi sportivi, invenzioni politiche al limite dell’inimmaginabile.
Gianni Spartà, messinese ma da sempre vissuto a Varese, è firma di punta della «Prealpina», autore di best seller come Mister Ignis. Giovanni Borghi nell’Italia del miracolo (Mondadori), da cui è stato tratto l’omonimo sceneggiato trasmesso dalla RAI, in due puntate, nel maggio 2014. «Questa iniziativa mi onora, ringrazio il rettore Alberto Coen Porisini e i docenti. Sarà l’occasione per parlare di Varese in un momento importante rivedendo alla moviola gli eventi degli ultimi venticinque anni» commenta il giornalista.
Nelle «Istruzioni per l’uso» che premette a Tutta un’altra storia, Spartà fa a stesso una domanda (interessata): chi è un cronista? e risponde: «Volendolo spiegare, i docenti di giornalismo nelle scuole di Scienze della Comunicazione tirano fuori dalla borse due cose alla prima lezione: un vocabolario e un paio di scarpe». Perché per trasmettere notizie e pensieri «bisogna conoscere la lingua ed essere curiosi». Il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione e quello di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione dell’Università dell’Insubria (quest’ultimo particolarmente attento alle valenze della professionalità giornalistica) raccolgono volentieri l’appello. «Sarà un incontro che metterà a fuoco molte altre domande», dichiara il Professor Gianmarco Gaspari, docente di Analisi del Testo e Scrittura Giornalistica, «un’occasione eccezionale per i nostri studenti, ma che abbiamo pensato di estendere anche al pubblico non specialistico».
L’incontro con Gianni Spartà è in programma lunedì 21 dicembre 2015, alle ore 14,30 nella sede di via Ottorino Rossi 9, nell’aula 10 TM del Padiglione Morselli dell’Università degli Studi dell’Insubria.
Dopo i saluti del Rettore dell’Università dell’Insubria, Alberto Coen Porisini, e l’introduzione del Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, Professor Fabio Minazzi, l’incontro sarà condotto dal Professor Gaspari e dal Professor Antonio Orecchia, docente di Storia del Giornalismo al Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione.
L’ingresso è libero e aperto alla cittadinanza.