
In seguito ad un dibattito aperto da diverse settimane, arriva la decisione definitiva, presa perché dopo la sentenza del 10 aprile quando la corte di appello di Roma ha respinto l’istanza della Società Autostrade non si può fare altrimenti.
Lo stop sembra quindi essere definitivo e così il falso controllo elettronico di velocità media fra una porta e un altra, il Tutor, gestito dalla Polizia Stradale, non funzionerà più.
La società ASPI aveva provato a far sospendere questo provvedimento prima che si trasformasse in definitivo. L’intento era mantenere in funzione le telecamere pagando un indennizzo di 500 euro al giorno alla Craft. Almeno fino a che polizia stradale e Aspi non avessero attivato il nuovo sistema. Ma i magistrati hanno respinto la richiesta, ritenendo che Aspi non abbia alcun obbligo di effettuare i controlli di velocità, che spettano alle forze di polizia.
“A valle dell’avvenuta disattivazione del sistema – spiegano Polizia Stradale e Autostrade per l’Italia – continueremo ciascuna per gli obblighi specificamente loro imposti dalla legge, ad avere cura della sicurezza e della incolumità dei cittadini che viaggiano in autostrada. Secondo la Corte Autostrade per l’Italia non ha alcun obbligo di installare sistemi di rilevazione della velocità ed è per tali motivi che la Corte d’Appello non ha ritenuto Autostrade per l’Italia legittimata ad ottenere la sospensione dell’esecuzione della sentenza del 10 aprile scorso”.
“La tutela della sicurezza stradale – concludono – è in capo alle istituzioni preposte. Polizia Stradale ed Autostrade per l’Italia stanno lavorando per l’attivazione in via sperimentale del nuovo sistema SICVe PM, approvato con provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.