Piantone di via Veratti, il futuro lo scelgono i varesini

L’amministrazione ha presentato la sua proposta per mantenerne viva la memoria, ma chiede ai cittadini idee alternative

24 Giugno 2019
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Salute compromessa, problema sicurezza e memoria da mantenere viva per sempre. Sono questi i tre temi emersi nel corso della serata dedicata al Piantone di via Veratti. Perché se gli studi di Palazzo Estense mostrano che il cedro dell’Atlante è irrimediabilmente morto, la sua storia è ben lontana dalla parola fine. Il Piantone, certo, non sarà più tale, ma l’amministrazione è già al lavoro sul dopo: il simbolo resterà e, se una prima idea è già stata presentata ai cittadini, saranno proprio questi ultimi a scegliere quello che sarà il futuro dello storico spiazzo in via Veratti.

Le parole del sindaco Davide Galimberti, del vicesindaco Daniele Zanzi e dell’assessore all’Ambiente Dino De Simone hanno aperto un percorso di partecipazione, che dopo una prima fase di raccolta dei progetti elaborati dai varesini, culminerà in un sondaggio pubblico.

“Il Piantone – ha affermato l’assessore De Simone – è parte della storia di Varese. Le sue condizioni ci rattristano, ma dobbiamo guardare avanti. A spingere questa nostra decisione è stato essenzialmente il fattore sicurezza: lasciare ancora a lungo il cedro così come è ora, infatti, potrebbe portare a seri rischi per l’incolumità di quanti passano ogni giorno in via Veratti”.

La proposta lanciata da Palazzo Estense prevede di realizzare, al posto del cedro, un’opera dal titolo Ci vediamo al Piantone! La storia di Varese vista dall’albero di via Veratti. Il progetto consiste nel realizzare una sezione del tronco e, grazie ai cerchi contenuti al suo interno, narrare con l’ausilio di grafiche e pannelli quanto avvenuto in contemporanea nella Città giardino.

Questa, comunque, è solo una prima idea: fino a lunedì 8 luglio, infatti, i varesini potranno presentare all’amministrazione comunale le loro idee alternative, inviandole per mail a piantone@comune.varese.it. Quelle che risponderanno alle caratteristiche di fattibilità economica e progettuale verranno poi inserite all’interno di un sondaggio pubblico e saranno quindi i cittadinia scegliere la proposta definitiva.

La chiamata alla partecipazione, però, non finisce qui. La vita del Piantone diventerà un libro – dal titolo “Cedro una volta” – e a scriverlo saranno tutti coloro che hanno un ricordo particolare legato al cedro di via Veratti. Una prima raccolta di pensieri e racconti è già cominciata questa sera e ora continuerà sul web, grazie allo stesso indirizzo mail utilizzato per i progetti.

Da ultimo verrà studiata la possibilità di piantare, in parchi e scuole della città, alcuni “cloni” del Piantone, realizzati tramite innesti di quelle parti del cedro ancora recuperabili.

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