In seguito alla segnalazione alla squadra faunistica della Polizia provinciale di una consistente moria di pesci, a Lonate Pozzolo, alle 14.45 di sabato 8 maggio, dopo avere preso contatto con il servizio vigilanza del Parco del Ticino, è stato effettuato un sopralluogo.
Si è potuta verificare, così, che era, effettivamente, in atto una moria di pesci all’interno di 2 vasche di decantazione poste tra due bacini che hanno la funzione di depurare la acque del Torrente Arno prima che confluiscano nel Fiume Ticino.
Valutata la grave emergenza, la squadra faunistica ha provveduto a contattare personale operativo dell’AIPO allo scopo di accertare eventuali problemi di natura idraulica mentre i colleghi del servizio di vigilanza del Parco del Ticino allertavano l’Arpa e l’ASL per quanto di loro competenza.
Accertata l’impossibilità di recuperare in tempi brevi i pesci in difficoltà, si è deciso di aggiungere acqua nella vasca di decantazione più a rischio, avvalendosi dei mezzi antiincendio del Parco del Ticino messi, tempestivamente, a disposizione dai volontari.
Nella mattinata di domenica 9 maggio, poi, la Società GRAIA, allertata il giorno precedente, con l’ausilio dei Vigili del fuoco, del personale della squadra faunistica della Polizia Provinciale e del Parco del Ticino, ha provveduto al recupero di circa 300 kg. di ciprinidi (in prevalenza carassi) ed al loro stoccaggio presso il macello di Luino per il relativo smaltimento.
Non essendo ancora, purtroppo, state individuate le cause che hanno provocato l’afflusso di pesci in quantità insostenibile in relazione allo spazio occupato ed alla conseguente carenza di ossigeno, è prevedibile che il fenomeno possa continuare nel tempo.
La squadra Faunistica della Polizia provinciale è, pertanto, in costante contatto con l’Ente Parco del Ticino, AIPO, Regione Lombardia e tutti i soggetti istituzionali coinvolti al fine non solo di porre rimedio all’accaduto ma anche di mettere in atto strategie volte a evitare eventi analoghi.
«Questo episodio rappresenta l’ennesima dimostrazione di professionalità e di efficacia da parte della sezione Faunistica della Polizia provinciale – commenta il consigliere provinciale incaricato Fabrizio Mirabelli – Sono in corso le indagini per determinare le cause di questo fenomeno. L’attenzione della Provincia è massima per contribuire a proteggere un territorio importante e delicato a livello ambientale come quello in questione».