Minacciava di morte gli assistenti sociali. Il Tribunale emette una misura cautelare

Un cingalese di 45 anni, autore di maltrattamenti verso la famiglia, aveva preso di mira gli operatori dei Servizi sociali, cui imputavano la causa della separazione

13 Novembre 2015
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Poliziafoto

Nella mattinata di sabato 07 novembre, gli agenti della Squadra Mobile, procedevano all’esecuzione di un provvedimento di divieto di avvicinamento emesso dal GIP del Tribunale di Varese, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di un cittadino cingalese di 45 anni.
L’uomo era già stato colpito nel 2014 da un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare in quanto autore di maltrattamenti nei confronti della moglie e dei figli minori. 

Il nucleo familiare, a ulteriore tutela, era stato collocato in una comunità protetta del Nord d’Italia.
I Servizi Sociali incaricati dal Tribunale per i Minorenni di Milano avevano tentato di effettuare un’indagine psico-sociale, percorso reso difficile per il comportamento ostile dell’uomo; infatti lo straniero attribuiva l’intera colpa della separazione con la famiglia agli stessi servizi, i quali invece con la massima serietà e professionalità hanno cercato di aiutare l’uomo.
Gli operatori dei Servizi Sociali periodicamente venivano minacciati, anche di morte, dal cingalese sia telefonicamente sia presentandosi nella sede di via Orrigoni.
Inoltre, gli agenti della Volante più volte sono intervenuti chiamati dagli operatori.
A seguito di questi gravi episodi reiterati nel tempo, che avevano creato un clima di terrore negli assistenti sociali, la Procura della Repubblica richiedeva al Tribunale un provvedimento cautelare.

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