
Percorsa da treni di ogni tipo (Eurocity, regionali, suburbani e merci), la linea Milano–Gallarate, è ritenuta una delle tratte ferroviarie più sovraccariche d’Italia. Il traffico di centinaia di convogli al giorno è gestito tra Gallarate e Rho, su due binari, con poche possibilità per i treni veloci di superare quelli più lenti; problema che si acuisce se un convoglio si blocca in linea per guasto.
Il progetto approvato dal CIPE, prevede la realizzazione del terzo binario dalla stazione di Gallarate, punto di snodo di tre diverse linee, fino a Canegrate e da qui anche un quarto binario fino a Rho. Il costo dell’opera è di 727,7 milioni di euro complessivamente, di cui la gran parte concentrati nella tratta più problematica della linea, quella nell’area ad altissima urbanizzazione a ridosso di Rho.
“Nonostante i continui piagnistei di Maroni, il Governo continua ad investire in Lombardia” commenta il segretario regionale del PD lombardo Alessandro Alfieri. “Dopo lo stanziamento delle risorse per il potenziamento della linea ferroviaria Rho-Gallarate, ora c’è anche il via libera del CIPE. È una buona notizia per i pendolari che ogni giorno viaggiano su quella linea. Adesso, però, vogliamo capire come verranno recepite le osservazioni dei comuni. Bene quindi le parole del sindaco di Vanzago, Guido Sangiovanni: l’opera dovrà essere un’occasione di miglioramento”. Un primo via libera al progetto era stato dato nel 2010, ma l’intervento era stato bloccato a dicembre 2012 per la ferma opposizione di alcuni comitati, che hanno visto le loro ragioni accolte sia dal TAR che dal Consiglio di Stato. L’iter delle autorizzazioni è quindi ripartito da zero. Le risorse sono state successivamente trovate dal governo centrale e recepite nel Patto per la Lombardia firmato nel 2016 dall’allora premier Matteo Renzi e dal presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni.
Restano sull’opera una serie di preoccupazioni dei comitati e degli enti locali, in relazione al possibile impatto sul territorio e sulla viabilità.