
Mattia Cavallini, Capogruppo Opposizione a Comerio, prende atto della riflessione fatta dal Sindaco Aimetti sull’esperienza biennale di accoglienza dei migranti a Comerio e sulla Rete Civica dei Comuni per l’accoglienza e replica con una riflessione più ampia:
“Lo scenario nazionale che si prospetta al giorno d’oggi è quello di un Paese in forte crisi economica, che stenta a rialzarsi e che vede aggravarsi sempre più il divario sociale ed il tema dei giovani. Questi ultimi, che rappresentano l’anima stessa del Paese, sono costretti ad abbandonare la propria patria per cercare fortuna all’estero o nel peggiore dei casi, come purtroppo appreso negli ultimi giorni, ricorrendo al distacco totale dallo studio e dalla ricerca dell’occupazione stessa. Questo scenario si lega a stretto filo con il tema dell’emergenza immigrazione, ormai giunta ad un livello insostenibile per il nostro Paese.
Abbiamo constatato che il piano del governo è stato un totale fallimento: non vi è un’adeguata rete di controllo che permetta di rimpatriare i non aventi diritto che si ritrovano a girare per i nostri territori senza essere identificati, e che spesso vengono impiegati per lavori sottopagati a discapito dei nostri cittadini, alimentando il lavoro “nero” ed incrementando la già crescente disoccupazione.
Inoltre l’Unione Europea ci ha lasciato soli, con buona pace di chi continua tra i nostri politici a sostenere che “l’Europa deve fare la sua parte”, non avendo ancora capito che alle altre nazioni europee dell’Italia non interessa nulla.
La nostra posizione da questo punto di vista è (ed è sempre stata) molto chiara: la priorità va data prima agli Italiani in difficoltà e poi agli aventi diritto d’Asilo! Giusto soccorrerli, ma poi è altrettanto corretto identificarli e rimpatriare chi non ha diritto o chi rappresenta una qualsiasi minaccia per il nostro paese.
RIbadiamo che non sono un problema i migranti che realmente scappano da una guerra, che sono identificati e si inseriscono nel tessuto sociale rispettando le regole di chi li ospita, ma lo diventano la maggior parte delle persone che contribuiscono all’insostenibile situazione che viviamo spesso in molte città, portando degrado, diminuzione della sicurezza, non rispetto delle nostre regole e irriconoscenza per l’accoglienza dimostrata finora.
Nel merito dell’esperienza di Comerio, siamo di fronte ad uno dei rari casi in cui fortunatamente non ci sono stati problemi di ordine sociale, e la convivenza di queste persone con i cittadini non ha mai dato vita a situazioni da segnalare, e ci riteniamo soddisfatti del fatto che ci sia stata responsabilità e disponibilità nell’essere aiutanti del Comune in alcuni lavori puntualizzando però il limitato impegno di alcuni di loro a portarli a termine, spesso occupati per molto meno tempo rispetto a quello che era stato loro richiesto.
Riteniamo però che il nostro caso sia una eccezione che conferma la regola: anche in provincia di Varese l’accoglienza sta portando grossi problemi (vedasi Varese e Busto Arsizio) e pertanto dobbiamo solo ritenerci fortunati se a Comerio le cose sono andate bene.
In conclusione, crediamo che Comerio come molti Comuni della Provincia abbiano ampiamente fatto la loro parte, e siamo in disaccordo con la il pensiero di Aimetti nell’incentivare la linea del Prefetto di Varese , del dover fare di più dato che la soluzione per il rilancio dell’economia della provincia non è l’ immigrazione che deve essere gestita e arginata con una nuova strategia Nazionale.
Come opposizione saremo vigili e attenti ad ogni iniziativa che possa aumentare il numero degli ospiti che già sono presenti in paese, in quanto le priorità di Comerio, come quelle di tutta Italia, oggi sono altre.”