A soli 22 anni Massimo è rimasto senza madre, per colpa di quei colpi di pistola sparati dall’ex agente di polizia; oggi il figlio, alla ricorrenza dei 4 anni dalla sua morte, racconta i duri momenti passati assieme alla sua famiglia “All’inizio ci sembrava tutto assurdo poi man mano che i giorni passavano le cose si facevano più difficili e abbiamo preso consapevolezza che non ci sarebbe stata più. Quando finisci l’università, mi diceva, ci mettiamo seduti e ragioniamo bene sul da farsi”. Oggi la decisione Massimo è stato costretto a prenderla da solo e sicuramente quanto accaduto alla madre ha avuto un importante peso in questo; al Corriere della Sera ha confessato “Voglio fare il magistrato e quello che è successo è stata la spinta definitiva che mi ha convinto. Sono un po’ idealista e credo che se vuoi davvero cambiare le cose in questo Paese, quello è il mestiere giusto. Ho sempre creduto nella giustizia”.
Alla fine ripensando alla madre e al suo ricordo che oggi vive ancora in lui e nei cittadini di Cardano al Campo “A noi manca lei e non c’è niente che possa restituircela”.
Dopo la serata organizzata ieri in ricordo della donna, quale cittadina ed ex sindaco del paese, Massimo ha ringraziato tutti i presenti per l’affetto dimostrato “Anche 4 anni dopo tanta partecipazione. Sento di sfuggita pronunciare a dei ragazzi che stavano passando davanti alla piazza il nome Laura Prati e allora penso, tra me e me, che il lavoro che da quattro anni a questa parte stiamo portando avanti anche insieme alle scuole sta dando i suoi frutti. Non posso che esserne orgoglioso. È questa la strada giusta per non dimenticare, per non dimenticarti. Grazie a tutti voi che ci siete stati, e grazie anche a chi mancava fisicamente ma c’era con la mente e il cuore“.