Il Pd di Busto Arsizio “denuncia” la cancellazione di Malpensa. E mette sotto accusa il centrodestra, come si legge nel comunicato seguente, a firma di Salvatore Vita, segretario cittadino del partito.
“Nel ventilato accordo tra Alitalia e Etihad, va in scena l’ultimo atto di una politica dissennata e miope, incapace di cogliere le esigenze più profonde di un territorio sempre più in difficoltà. Alle soglie di Expo 2015 si ratifica la definitiva cancellazione di Malpensa dalle mappe del trasporto passeggeri, una scelta paradossale che rischia di far calare una nuova mannaia su un panorama occupazionale di per sé già fosco. L’ipotesi è francamente inaccettabile per tutto il nostro territorio, tradito una volta ancora per favorire un manipolo di imprenditori, incapaci di offrire una opportunità di rilancio ad Alitalia. Dopo esserci accollati come cittadini i debiti miliardari di Alitalia, aver ceduto la parte buona della compagnia, dopo la clamorosa smentita nei fatti circa le garanzie offerte allora per un rilancio di Malpensa, (è di qualche settimana fa l’ennesima dichiarazione beffarda dell’AD Alitalia del Torchio “Malpensa non l’abbandoneremo, anzi la nostra intenzione è di potenziarla”) eccoci di nuovo al punto di partenza. Una compagnia sulla quale non è stato fatto nessun investimento, guidata con la miopia di chi guarda al guadagno immediato più che al rilancio di un settore strategico, riempita nuovamente di debiti, ceduta oggi all’unico investitore ancora in circolazione dopo aver altezzosamente rinunciato ad ogni altra offerta. Ciò che preoccupa di più sono le prospettive che si aprono su Malpensa o sarebbe meglio dire che si chiudono su Malpensa. Pensiamo non solo al personale impiegato nelle attività legate alla gestione aeroportuale diretta ma alle decine di albergatori che hanno investito nella prospettiva di un potenziamento del trasporto passeggeri, alle decine di imprese cresciute all’indomani dei primi investimenti su Malpensa e che oggi sono falcidiate da scelte miopi ed inefficaci e alle migliaia di lavoratori dell’indotto che nel corso di questi anni hanno perso il posto di lavoro. Maroni oggi alza la voce ma dobbiamo ringraziare proprio la Lega e Forza Italia se oggi Malpensa è ridotta ai minimi termini. Loro hanno svenduto Malpensa e tutto il territorio per mantenere il proprio ruolo di potere, facendo credere ai cittadini e agli elettori, di rimanere lì per salvaguardare gli interessi degli imprenditori e dei lavoratori, non solo di Malpensa ma anche dell’indotto circostante. Dopo aver ceduto alle lusinghe dell’indispensabile mantenimento dell’italianità di Alitalia, la Lega non ha mosso un dito per difendere lo scalo Varesino. Questa operazione rappresenta l’ennesima beffa a cui se ne aggiunge una seconda: quella che vede Maroni ergersi a paladino della patria. Pensare infatti che sia Maroni ad alzare la voce su questo tema non solo è ridicolo ma è profondamente grottesco. Una Lega che non abbandona la parte in commedia di governa e fa opposizione al tempo stesso, ieri sul piano nazionale oggi nel governo della Regione. È tempo di smettere la pantomima. Si faccia allora immediata chiarezza sul futuro. Il circolo di Busto Arsizio e la Direzione Provinciale Varesina del Partito Democratico chiedono a gran voce che Malpensa non resti un ducato della periferia dell’impero milanese. Si deve ridare dignità e prospettive di sviluppo ad un territorio sul quale sono stati fatti investimenti anche infrastrutturali che rischiano di essere depauperati per il bieco interesse di capitani coraggiosi che pensano solo al proprio tornaconto”.
La Direzione Provinciale della Federazione di Varese del Partito Democratico
Il Segretario del Circolo del Partito Democratico di Busto Arsizio Salvatore Vita