L’appuntamento conclusivo di un progetto dedicato a Bernardino Luini e ai più celebri furti dei opere d’arte, per evidenziare la fragilità dell’inestimabile patrimonio artistico italiano. Ingresso libero.
Durante lo scorso anno scolastico, gli studenti della III A Turismo dell’ISIS “Città di Luino-Carlo Volonté”, sono stati impegnati nel progetto didattico interdisciplinare dal titolo I furti d’arte. Si è trattato di un percorso di approfondimento (lezioni teoriche, laboratori, uscite e iniziative di presentazione al pubblico ospitate dal Comune di Maccagno) finalizzato a far riflettere gli studenti sul significato, sul valore e sulla fragilità del nostro «patrimonio culturale». Dall’antichità ai giorni nostri, passando attraverso “il buon raccolto” napoleonico, il celebre furto della Gioconda, gli scempi nazisti, i numerosi episodi di incuria (anche contemporanea) è emersa la fragilità delle nostre “cose d’arte”. In una seconda fase laboratoriale, con la declinazione concreta di concetti e principi in materia di tutela dei beni culturali, gli studenti hanno visitato alcune realtà del territorio (in particolare Dumenza e la chiesa di S. Giorgio) per conoscerne i tesori, tanto nascosti quanto preziosi.
Nell’ambito dell’attenzione dedicata alle risorse culturali locali (risorse di storia, di arte e di tradizione), il percorso si è concluso con la visita alla mostra “Bernardino Luini e i suoi figli”, allestita nelle sale di Palazzo Reale a Milano, curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa.
Il progetto, sostenuto e incoraggiato dal Comune di Maccagno, è proseguito nell’anno scolastico in corso concentrandosi sulla figura di Bernardino Luini, sulle testimonianze locali relative alla sua epoca, in un’ottica di scoperta e di valorizzazione del territorio. Gli studenti, infatti, attraverso un articolato e intenso percorso di studio dell’opera del pittore, hanno formulato una proposta di visita guidata, rivolta ad altri studenti del loro e di altri istituti: saranno benvenuti anche gli studenti delle scuole medie, delle terze in particolare. Così già avevano fatto, ai tempi della grande mostra del 1975 “Sacro e profano nella pittura di Bernardino Luini”, gli organizzatori: dopo 40 anni, gli studenti ci riprovano, rileggendo il maestro e restituendone la poetica attraverso il loro linguaggio, la loro sensibilità e creatività.
La gita, guidata dagli studenti, è prevista per il prossimo 25 maggio e verrà presentata, con l’intero progetto, venerdì 8 maggio alle ore 20.30 al Punto d’Incontro di Maccagno.
Al termine della presentazione, è prevista una visita in notturna alla chiesa di S. Antonio a Maccagno Superiore. La chiesa, di origine medievale, fu sede parrocchiale fino alla fine del Cinquecento, quando fu costruita, poco a valle, la nuova e più grande chiesa. Fino a quel tempo subì continue modifiche e ancora ne subì nel 1683, quando furono costruite le volte sopra la piccola, unica navata. In tal modo, venne in parte persa una ricca decorazione ad affresco d’inizio Cinquecento, di cui rimangono significative tracce solo sui muri perimetrali. Autore degli affreschi fu Antonio da Tradate, a capo di una bottega itinerante attiva tra il Varesotto settentrionale e il Canton Ticino. Sua la Madonna nella lunetta centrale sopra l’ingresso della chiesa e, all’interno, medaglioni con gli Apostoli, scene della passione (di cui completa solo l’Ultima cena) e un ciclo dei mesi. Accanto alla bottega di Antonio da Tradate, legata alla ripetizione di formule tardo-gotiche, fu attivo nella chiesa, pochi decenni dopo, un ancora ignoto autore, più aggiornato sulle novità che, a Milano, erano state introdotte da Bramantino e da Bernardino Luini agli inizi del XVI sec. Nella prima cappella destra (l’unica della chiesa) si rintraccia una Madonna in trono con santi. Già segnalato in alcune pubblicazioni, questo affresco sarà oggetto di particolare attenzione da parte degli alunni per la possibilità di stabilire, per la prima volta, un paragone con un identico soggetto presente ad Uboldo (presso Saronno) e, a lungo, ritenuto da una parte della critica prima opera di Bernardino Luini.
Lo sguardo durante il percorso, in aula e sul territorio, è stato rivolto ovviamente anche ad Expo 2015: a tavola con Leonardo, ma soprattutto con Bartolomeo Scappi, il cuoco segreto dei papi; dalla sua famosa Opera del 1570 – riferimento imprescindibile della letteratura gastronomica rinascimentale, contenente, tra l’altro, uno straordinario repertorio gastronomico – gli studenti hanno tratto “gustosi” spunti culturali. In relazione ad Expo, è stata approfondita la storia delle grandi esposizioni, dalla Great Exhibition di Londra del 1851 a Milano 2015, attraverso i temi e i simboli monumentali che le hanno caratterizzate.
Gli studenti, secondo il loro indirizzo di studi e le abilità e competenze che sono chiamati a sviluppare, hanno curato ogni aspetto dell’evento: dalla costruzione degli itinerari, ai contatti con gli enti coinvolti, alla gestione della visita, alla promozione della stessa.
Entrambi i progetti sono coordinati e curati dalla prof.ssa Filomena Parente, docente di Lettere con la collaborazione degli esperti esterni in materia di beni culturali Federico Crimi e Tiziana Zanetti.