Lombardia, celebrato il “Giorno della Memoria” per ricordare le Vittime del Dovere

Presidente Alessandro Fermi: “Vicini ai servitori dello Stato accomunati negli stessi valori di riconoscenza, giustizia e verità”

28 Maggio 2018
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Un minuto di silenzio e l’esecuzione dell’inno nazionale hanno aperto questa mattina la cerimonia di premiazione del “Progetto Interforze di Educazione alla Cittadinanza e alla Legalità: Esercito Italiano, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza insieme per la legalità, in memoria delle Vittime del Dovere“, che si è tenuta nellAuditorium Giovanni Testori di Palazzo Lombardia.

Nell’occasione il Consiglio regionale, aderendo a questa iniziativa, ha commemorato tutte le vittime del terrorismo, della mafia e di ogni altra forma di criminalità celebrando il “Giorno della Memoria“, istituito dalla legge regionale n.10 del 2004, che prende spunto dall’omicidio di Renato Barborini e Luigi D’Andrea, agenti della Polizia di Stato uccisi entrambi il 6 febbraio 1977 in un conflitto a fuoco con la banda Vallanzasca al casello autostradale di Dalmine.
Siamo stati la prima regione italiana ad aver approvato una legge per ricordare le vittime del terrorismo, della mafia e della criminalità –ha detto nel suo intervento introduttivo il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi– e lo abbiamo fatto all’unanimità, perché su questi temi non ci può essere divisione o distinzione alcuna. La riconoscenza è il sentimento che ci unisce e che ogni giorno dobbiamo testimoniare e tradurre nei piccoli gesti concreti che ci accompagnano durante l’agire quotidiano. Quella che teniamo è una cerimonia semplice perché così avrebbero voluto le persone che oggi ricordiamo e così vorrebbero tutti coloro che oggi prestano, con altrettanta semplicità e umiltà, il loro servizio per garantire la nostra sicurezza e la nostra tranquillità: compito delle istituzioni è quello di fare in modo che mai debbano sentirsi soli. Nel minuto di silenzio –ha concluso il Presidente Fermi– abbiamo ricordato il dolore dei familiari e ci siamo posti interrogativi sul senso di verità e giustizia, le note dell’inno nazionale che sono seguite hanno quindi rappresentato un forte messaggio di speranza facendoci sentire tutti parte di una comunità che si riconosce negli stessi valori”.

Difendersi dai fenomeni di cyberbullismo e cyberstalking, non cadere nelle dipendenze da alcol e droga, ma anche insegnare ai giovani a rispettare le regole del fisco, conoscere l’importante lavoro svolto dai militari in Italia e all’estero e ricordare i tanti servitori dello Stato che hanno donato la propria vita per aiutare gli altri. Sono questi i temi su cui si sono confrontati i ragazzi delle scuole che hanno aderito al progetto promosso dall’Associazione “Vittime del Dovere”, che quest’anno ha assunto carattere regionale ampliandosi e interessando le città e le province di Milano, Monza e Brianza, Como, Bergamo, Brescia e Varese: 3.220 gli studenti formati, 22 le lezioni svolte per un totale di 44 ore, 27 gli istituti scolastici di primo e secondo grado aderenti e 13 i Comuni coinvolti.

Hanno partecipato: l’Istituto Comprensivo Via Scialoia G. Buonarroti di Milano, l’Istituto Leonardo da Vinci di Senago (MI), l’Istituto Calvino di Rozzano (MI), l’Istituto Comprensivo Maffucci di Milano, l’Istituto Comprensivo Franceschi di Milano, l’Istituto Comprensivo Locatelli Quasimodo di Milano, la Scuola Militare Teuliè di Milano, l’Istituto Sant’Elia di Cantù (CO), l’Ipsia Meroni di Lissone (MB), il Liceo Majorana di Desio (MB), l’Istituto Mosè Bianchi di Monza, l’Istituto Tecnico Hensemberger di Monza, l’Istituto Comprensivo Bernardino Luini di Usmate Velate (MB), il Liceo Zucchi di Monza, l’Istituto Mapelli di Monza, l’Istituto Caterina Caniana di Bergamo, l’Istituto Natta di Bergamo, il Liceo Artistico Manzù di Bergamo, l’Istituto Superiore Mantegna di Brescia, l’Istituto Comprensivo Botticino di Brescia, l’Istituto Dandolo sede distaccata di Lonato (BS), l’Istituto Castelli di Brescia, l’Istituto Adda Bannini di Brescia, l’Isis Keynes di Gazzada Schianno (Varese), il Liceo Marie Curie di Tradate (Varese), l’Agenzia formativa della provincia di Varese sede di Gallarate, l’Agenzia formativa della provincia di Varese sede di Tradate.

Organizzato in collaborazione con la Prefettura di Milano, la Prefettura di Monza e Brianza, la Prefettura di Bergamo, la Prefettura di Brescia, la Prefettura di Varese, l’Ufficio Scolastico Regionale e la Rete di scuole “Più scuola meno mafia” del MIUR, il progetto ha ottenuto anche quest’anno il conferimento della Medaglia del Presidente della Repubblica.

I ragazzi delle scuole aderenti sono stati coinvolti in una serie di incontri e dibattiti organizzati presso auditorium e teatri pubblici. Al termine delle conferenze gli studenti hanno poi sviluppato, secondo il loro interesse e la loro sensibilità, degli elaborati (grafici, scritti, multimediali, individuali o collettivi) sulle tematiche affrontate.

I lavori, suddivisi per categorie e argomenti, sono stati valutati da una apposita Commissione e quelli ritenuti più efficaci sono stati premiati questa mattina al termine della cerimonia istituzionale. Sono risultate vincitrici per le migliori elaborazioni grafiche, testuali e multimediali sui singoli temi proposti le scuole brianzole Ipsia Meroni di Lissone (classi 2SC e 1SCP), Istituto Leonardo Da Vinci di Senago (classe 2B),Liceo Ettore Majorana di Desio (classi 1D, 2AA e 2FF) e Istituto Mosè Bianchi di Monza (classi 4PSIA e 3QSIA). Premi sono andati anche alla classe 2DL dell’istituto comasco Antonio Sant’Elia di Cantù, alla classe 3AT dell’Istituto Caterina Caniana di Bergamo e agli studenti della Scuola Militare Teuliè di Milano e dell’istituto Scialoia di Milano.

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