
Il pensionato sessantasettenne è accusato di aver molestato la figlia della donna con la quale aveva una relazione da circa dieci anni. Il difensore dell’uomo sostiene che la ragazza abbia inventato tutto per vendicare la madre.
I fatti risalgono al 2012, quando l’uomo frequentava la madre della ragazza. Nel corso di una giornata di festa il compagno della donna si sarebbe strusciato contro la figlia di quest’ultima.
Nonostante l’accusa iniziale di violenza sessuale sia stata ridimensionata, il giudice del Tribunale di Milano ha disposto una condanna in primo grado di ventun mesi di reclusione per il pensionato.
L’accusa si è stata basata esclusivamente sulle dichiarazione della ragazza minorenne, che la difesa non ritiene attendibili. Infatti, poco tempo dopo il presunto episodio di molestia, la madre della ragazza ha scoperto il tradimento del proprio compagno con un’altra donna. Secondo la difesa le accuse della ragazza sono un’invenzione, una sorta di vendetta nei confronti dell’uomo che ha fatto soffrire la madre, dopo dieci anni di relazione.
La difesa è pronta a dare battaglie e il processo di secondo grado stabilirà chi ha ragione.