
Da tempo nella nostra provincia è stato istituito il numero unico per le emergenze o -NUE 112-. Così, quando un utente chiama uno dei vecchi numeri di emergenza 115, 113, 118 ecc, la chiamata viene ricevuta da un cosiddetto “operatore laico” che, dopo aver ricevuto le prime sommarie informazioni, le inoltra nuovamente all’Ente preposto a risolvere la chiamata.
E qui nascono le prime problematiche. Spesso la richiesta di intervento può coinvolgere più servizi: Polizia, Servizi Sanitari e Vigili del Fuoco, come ad esempio accade per un incidente stradale. E’ a tal proposito evidente che, se ci sono persone incastrate negli abitacoli, i primi ad arrivare devono essere i pompieri che garantiranno ai sanitari il trasporto dei feriti e la messa in sicurezza di veicoli che potrebbero incendiarsi oppure precipitare in un dirupo se non efficacemente stabilizzati. Oltre al servizio offerto dal corpo sopra citato, vanno allertati i servizi di Polizia per regolare il traffico e per effettuare i rilievi delle responsabilità.
Ma, per una strana convenzione, tutte le chiamate per un eventuale incidente vengono dirottate sempre e solamente alla sala operativa del Soccorso Sanitario. Per le chiamate in arrivo dalla provincia di Varese si trova a Villaguardia, nei pressi di Como.
Questa situazione, oltre ad allungare i tempi di allertamento degli altri Enti, spesso innesca errori nella comprensione esatta della località da cui proviene la richiesta di soccorso, a causa della naturale scarsa conoscenza dell’orografia territoriale di altre province. Quindi, è facile comprendere come la decisione di allertare o meno altri Enti e servizi, è nella completa discrezioni degli operatori NUE 112 e AREU 118.
Per questi motivi, in più occasioni, si sono creati ritardi di parecchi minuti per l’allertamento e nel peggiore dei casi, si sono avuti addirittura dei mancati avvisi. Minuti preziosi, quelli di cui si parla, che potrebbero fare la differenza tra la vita e morte di una persona. Spesso ci siamo trovati dinanzi a cittadini infuriati che ci chiedevano chiarimenti inerenti il ritardo con cui stavamo intervenendo, per poi, da verifiche successive, accorgerci che eravamo stati allertati con gravi ritardi dagli operatori delle sale operative di cui sopra.
Da soccorritori e da cittadini, potenziali vittime quando liberi dal servizio, non riusciamo a capacitarci di tali sottovalutazioni o sopravalutazioni delle richieste di soccorso e delle relative difficoltà e titubanza a disporre un allertamento generale di tutti gli Enti dedicati istituzionalmente al soccorso della popolazione.
Per ovviare a queste problematiche, più volte segnalate a chi di competenza, a nostro avviso sarebbe più funzionale che in quei casi, dove la richiesta di soccorso può interessare più Enti, la telefonata vocale deve essere subito inoltrata all’Ente competente, ma contemporaneamente la scheda informatica dell’intervento potrebbe essere inviata telematicamente, per informazione e preallarme, anche agli altri potenziali attori del soccorso. Tale procedimento, avente una logica operativa, non è stata ne recepita ne messa in atto in tutti questi anni dall’attivazione del NUE 112.
Ci auspichiamo che queste problematiche vengano risolte nel più breve tempo possibile soprattutto nell’interesse dei cittadini.
Marco Binda Fp Cgil Vvf
Massimo Isgrò Fns Cisl
Rosario Galizia Uil Pa Vvf