
La scomparsa di Gilberto Oneto ha scosso e lascia un vuoto profondo nel mondo culturale padano-alpino, sviluppatosi soprattutto con la crescita della Lega Nord. E i lumbard ricordano commossi la sua figura.
Il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini lo ha ricordato su Facebook : “Buon viaggio Gilberto, fratello padano. Fiero di averti conosciuto, determinato a combattere anche per Te”.
“Tutto quello che ha scritto e detto, i ricordi anche personali che lascia in tante persone, vivono oltre la sua morte – commenta ils segretario cittadino della Lega Nord di Varese Marco Pinti, speaker di Radio Padania – continueremo a parlare di indipendentismo sia con la sua voce che con quella di altri. È certo che difficilmente ci sarà mai una figura in grado di sostituirlo. Morto un Oneto, non se ne fa un altro. Lui è stato unico. Una persona, un grande indipendentista, che amava il territorio anche in senso concreto: penso al suo impegno contro il consumo del suolo e le sue denunce sulla deprivazione economica e culturale che la Padania ha sempre subito dal potere centrale. Il nostro dovere è ricordarlo senza essere retorici, a lui non sarebbe piaciuto”. Con Oneto stavano lavorando ad un progetto, nato proprio da dieci puntate andate in radio dal titolo “Fare la Padania”, con lui come ospite, “che sarebbe consistito in una “enciclopedia” sulle ragioni per portare alla creazione di un nuovo Stato”.
“Cercheremo di portarlo avanti comunque” assicura Pinti.
Marco Bordonaro, vicesegretario provinciale della Lega Nord e anche lui speaker di Radio Padania, lo ricorda così. “Gilberto è stato una presenza costante per tutti gli appassionati di storia locale ed autonomismo. Era un intellettuale umile e discreto, così diverso dai tanti italici fanfaroni a cui siamo abituati. Ha definito concetti, idee ma soprattutto uno stile. Per colpa di una malattia ci ha lasciati; per colpa di un’altra malattia, la grafomania, ci ha lasciato moltissimi libri di grande significato. Continuerà a vivere, oltre che nei tanti cuori, nelle nostre biblioteche. Ognuno dovrebbe leggere almeno un suo libro, perché la sua prosa asciutta,tagliente, piena di dati e di evidenza apre prospettive senza retorica, spalanca gli occhi. Oggi, con la sua scomparsa, le nostre terre paiono diminuite di valore”.
“Con la morte di Gilberto Oneto si chiude un capitolo della storia dell’autonomismo – commenta Paolo Mathlouthi di Terra Insubre – ma io ritengo si chiuda anche una pagina della storia della cosiddetta cultura antagonista. Noi tutti conosciamo Oneto per i suoi studi controcorrente sulla Grande Guerra e sul Risorgimento, così come quelli sulla figura di Garibaldi. Ma accanto allo studioso serio e appassionato, c’era anche una personalità curiosa, eccentrica, e assolutamente sopra le righe. Moltissime, nel corso di una vita lunga e variegata, sono state le sue esperienze “controcorrente”. Non tutti sanno che negli anni in cui era un giovane studente di Architettura, è stato un apprezzato vignettista della “Voce della Fogna”, rivista satirica degli anni Settanta, dell’area della destra radicale. È stato uno dei disegnatori principali, variando dalla letteratura al cinema, e andando su temi che sarebbero stati il fulcro dal quale sarebbe germogliata la Nuova Destra. Ma anche la cultura autonomista. Ed è stupendo ricordare una storia a fumetti dove, nel 1975, immaginava un militante comunista milanese, il signor Galbusera, che si prepara con il figlio per andare a una manifestazione antifascita. Però prima di uscire di casa litiga con la figlia perché vuole sposarsi con un meridionale. Tutta la storia è in lingua lombarda. Se fosse vivo, amerebbe essere ricordato anche per questo episodio”.
I Giovani Padani di Varese lo hanno ricordato con una foto di gruppo su Facebook, presente anche il sindaco Attilio Fontana, scrivendo: “Era il 25 Settembre 2015 e in una bella serata varesina si discuteva di Indipendenza ed Autonomia, ecco Gilberto ti ricorderemo così. Fino all’indipendenza!”.