
“La mia lista civica? Costruiamola insieme. Creiamo una grande squadra che parta dal basso ma fortemente radicata nei quartieri e tra la gente. Con questa lista voglio rappresentare la società civile e le loro istanze per questo chiedo ai varesini interessati di non esitare a contattarmi.
Nei prossimi giorni lancerò una campagna innovativa per raccogliere le adesioni al progetto a cui tutti potranno partecipare”.
E’ il messaggio che Davide Galimberti, candidato sindaco a Varese, manda a tutta la città.
“Non voglio costruire solo un elenco di nomi, più o meno famosi, creato nelle stanze del mio ufficio ma voglio dare da subito l’impronta di quello che sarà il mio modo di lavorare come sindaco: tornare tra la gente e coinvolgere tutti a una partecipazione attiva per il bene della città. Voglio che rinasca in tutti noi l’orgoglio di essere varesini e che torniamo a sentirci una comunità che lavora insieme per far tornare Varese una grande città. Per questo chiedo a tutti coloro che credono in Varese di partecipare attivamente dedicando un po’ del loro tempo e soprattutto delle proprie idee alla città. Io voglio costruire una lista civica in grado di attrarre persone che non si riconoscano nei partiti tradizionali, ma che abbiano voglia di impegnarsi a costruire la Varese del domani. In queste settimane ho ricevuto numerosissime richieste di incontri e di partecipazione e in molti mi hanno manifestato il desiderio di “metterci la faccia”. Moltissimi cittadini – donne, uomini, giovani e meno giovani – infatti, si dichiarano disponibili a contribuire attivamente alla prossima campagna elettorale. E’ cambiato il clima, c’è una aspettativa e una credibilità nel progetto che abbiamo costruito negli ultimi mesi che sta risvegliando l’anima più attenta della nostra città. Si percepisce il risveglio di una nuova ambizione: ritornare a essere una grande città.
Voglio quindi interpretare questi sentimenti di cambiamento e partecipazione costruendo una lista civica che sia espressione proprio di quei cittadini insoddisfatti di come la città è stata amministrata in questi anni che a prescindere dalle opinioni e credo politico di ciascuno si uniscano attorno ad un progetto amministrativo per il rilancio di Varese, capace di farle riacquistare quelle posizioni che merita nel panorama culturale sociale ed economico. Una lista civica che sia espressioni delle reali esigenze dei cittadini, delle imprese, delle associazioni culturali, del volontariato e dei quartieri nonché di quella sana concretezza di cui i varesini sono portatori. Una lista civica di persone rappresentative di cosa è oggi Varese con il supporto di cittadini particolarmente radicati nei quartieri. Intendo infatti lanciare un progetto amministrativo che si occupi nell’immediato delle esigenze impellenti, ma con uno sguardo al domani.
Per essere conseguente e rispettare l’indicazione emersa dalla partecipazione delle primarie, come era già previsto negli accordi tra tutti coloro che le hanno organizzate, voglio costruire, accanto alle liste che naturalmente già mi sosterranno, una lista civica vicina alle mie idee con il preciso compito di allargare la coalizione coinvolgendo persone e ceti diversi sulla base di un progetto amministrativo per la città e che abbia al centro dell’iniziativa amministrativa la certezza del “Fare” e l’eliminazione di slogan demagogici e populisti che fanno solo male alla città ed ai propri cittadini. Voglio costruire una lista civica che guardi al futuro con uno sguardo su cosa è stata Varese nel passato ovvero una città conosciuta in tutto il mondo per la laboriosità e creatività dei suoi cittadini, per lo sport, l’ambiente, la bellezza… mentre negli ultimi anni siamo stati riconosciuti solo per essere la città della Lega, la culla ancestrale di ogni sogno leghista. Questa etichetta oggi deve essere cancellata, visti i risultati amministrativi.
Le mie parole d’ordine saranno: porte aperte per confrontarci e lavorare insieme, il comune è la casa di tutti. Insomma vorrei provare a costruire una lista civica che sappia raccogliere le figure e le esperienze migliori, a prescindere dalla notorietà mediatica, persone che hanno maturato esperienze diverse nei vari settori della società per metterle a servizio della città esattamente con lo stesso spirito con cui io mi sono presentato agli elettori. Dobbiamo uscire dalla critica spicciola e contribuire attivamente a costruire un progetto che abbia come obiettivo far tornare nei prossimi anni Varese tra le prime città del Paese per qualità della vita, benessere, ambiente, cultura e servizi.
Per riuscirci occorre mettere insieme le forze migliori, quelle che vogliono fare e ricompattare attorno a tale progetto tutte le forze sociali, economiche e culturali perché solo con una grande alleanza “per il fare” si potrà sperimentare qualcosa di nuovo. Un gruppo di persone con una spiccata capacità di dialogare con tutti quelli che hanno a cuore il bene della comunità e la convinzione che il supporto dei privati e dei vari soggetti che operano nel terzo settore sia un valore aggiunto nonché un elemento chiave per migliorare i servizi comunali e la città.
Chiedo a tutte queste persone ché già magari operano nel mondo sociale, culturale, del volontariato, sportivo di mettere a disposizione della città le proprie qualità e sensibilità per garantire a Varese un futuro ed un orizzonte diverso dal grigiore a cui ci hanno abituato gli attuali amministratori”.