Stiamo tutti vivendo giorni difficili e di preoccupazione ma le energie e gli sforzi di Fondazione Renato Piatti sono, oggi ancora di più, esclusivamente concentrati sugli ospiti dei Centri residenziali che sono al completo e pienamente funzionanti. Con la sospensione obbligatoria dei centri diurni e dei centri riabilitativi semiresidenziali per minori, oggi sono operative 2 residenze sanitarie per persone con disabilità (RSD), 6 comunità socio-sanitarie (CSS) e la Comunità Terapeutica per pre-adolescenti e adolescenti, per un totale di circa 165 ospiti e 190 operatori, ai quali vanno aggiunte 12 persone nella sede centrale per le funzioni di direzione e staff.
Il coronavirus non ha lo stesso effetto su tutte le persone, alcune rischiano di più.
«Sono proprio gli ospiti dei nostri Centri tra i soggetti più a rischio perché sono persone fragili, già afflitte da gravi patologie per cui l’eventuale contagio del virus può essere letale. – afferma Michele Imperiali, Direttore Generale e datore di lavoro di Fondazione Piatti. – Per questo l’impegno dei nostri operatori è evitare a tutti i costi che anche uno solo degli ospiti contragga il coronavirus che sta colpendo così duramente strutture similari alle nostre. La consapevolezza di poter essere loro stessi il potenziale veicolo del virus li mette davanti alla responsabilità di mantenere dei comportamenti appropriati anche al di fuori del contesto lavorativo. Ed è per questo che siamo a loro molto grati»
Fondazione Piatti sta facendo uno sforzo rilevante sul piano professionale, umano ma anche finanziario.
Sono stati elevati i livelli di attenzione attraverso misure di prevenzione di natura straordinarie per abbassare i rischi di contagio. Ogni centro residenziale è stato attrezzato di zone di isolamento, dispositivi e il personale è stato informato e formato alla gestione dell’emergenza.
La relazione e la cura sono al centro dei servizi della Fondazione: gli operatori sanitari, gli educatori e i terapisti utilizzano ad ogni turno mascherine, guanti e gel igienizzanti. Si provvede, inoltre, anche più volte al giorno, ad un’accurata disinfezione degli ambienti e degli oggetti. Ai lavoratori e anche ai fornitori viene misurata la temperatura due volte, in ingresso e in uscita. I fornitori entrano solo con dispositivi di protezione individuale, così che un’operazione semplice come consegnare i pasti non porti rischi all’interno.
Inoltre, per tutti gli ospiti e famiglie dei centri diurni costretti a casa, la Fondazione ha avviato una scrupolosa attività di monitoraggio a distanza per far fronte ad eventuali emergenze. Per i bambini che non possono frequentare i centri riabilitativi sono partiti interventi riabilitativi in modalità da remoto.
Non si sa per quanto durerà questa situazione e per poter continuare a garantire i servizi Fondazione Piatti ha avviato una campagna di raccolta fondi on line per l’acquisto di dei dispositivi sanitari quali mascherine, guanti, occhiali, disinfettanti e kit emergenziali. Si può donare al seguente link: https://sostieni.fondazionepiatti.it/campagne/coronavirus/
Di questi tempi è istintivo e giusto rivolgere la nostra gratitudine alle professioni sanitarie che operano negli ospedali; sono coloro che ci curano e spesso ci salvano la vita. È altrettanto giusto ricordarsi che in prima linea ci sono anche tanti medici, infermieri, OSS ed educatori attivi in altre strutture, come quelle gestite da Fondazione Piatti.
«Grazie dal profondo del cuore a tutte le persone che nei centri di Fondazione Piatti e Anffas e in tutte le altre strutture socio sanitarie lombarde e italiane stanno combattendo una lotta così inaspettata, imprevedibile e impegnativa contro il COVID-19 – afferma emozionata Cesarina Del Vecchio, presidente di Fondazione Renato Piatti onlus – Ai nostri operatori, ai nostri ospiti e alle loro famiglie va il mio costante pensiero. Mi permetto di fare un appello a tutti coloro che vogliono fare la propria parte in questo periodo di emergenza: donate! Proteggete insieme a noi i nostri operatori e ospiti. Non possiamo far mancare a nessuno il nostro sostegno».