Dopo l’arrivo a Linate, la prima tappa è alle “case bianche” del quartiere popolare di via Salomone, cintura est della città, terra di frontiera dove sono presenti i problemi sociali della città. Qui la visita a tre famiglie: due anziani, madre padre e tre bimbi musulmani, disabile gravissimo assistito dai parenti. Poi la preghiera in strada, davanti alla parrocchia di San Galdino, con gli abitanti arrivati anche dai quartieri limitrofi.
Alle 11 l’appuntamento con i preti, le suore e i religiosi della Diocesi ambrosiana, in Duomo, sempre con l’arcivescovo Angelo Scola al suo fianco. Qui alle 11.30, Bergoglio recita l’angelus sul sagrato della cattedrale, in una piazza gremita da 100mila milanesi arrivati a piedi fin dalle prime ore del mattino per riuscire a trovare posto.
Ingenti le misure di sicurezza dal centro città fino al carcere di San Vittore, dove il Pontefice arriva per le 12. Incontro con tutti i 900 detenuti e pranzo con 100 di loro, che hanno anche cucinato.
Un breve riposo nell’ufficio del cappellano don Recalcati e poi alle 14 di nuovo in macchina per raggiungere il parco di Monza, dove alle 15 inizia la messa. Quasi un milione i fedeli presenti.
Ultima tappa, alle 17, stadio di San Siro: 80mila ragazzi cresimandi con parenti ed educatori. Il saluto del Pontefice, alla Milano che verrà.