
L’accusa avanzata negli ultimi giorni da parte dei membri di Fratelli D’Italia e del Movimento 5 Stelle, nei contri del presidente della repubblica Sergio Mattarella è di “alto tradimento alla Costituzione”. Su molte testate giornalistiche è così tornato “di moda” il termine impeachment, che tradotto letteralmente vuol dire “messa in stato di accusa”.
Se il veto su Savona impedisse la formazione del Governo chiederemo al Parlamento la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica! pic.twitter.com/zlKR3PVMtD
— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) 27 maggio 2018
Ultimamente si sta quindi parlando dell’impeachment ai danni dell’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella: in base all’articolo 90 della Costituzione Italiana, infatti, il presidente in carica “è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione”.
La parola è rimbalzata nelle ultime 48 ore sui social, tanto da diventare il termine più digitato sui motori di ricerca.
Tramite l’impeachment, in sostanza, il parlamento (a maggioranza assoluta) ha la possibilità di sbarazzarsi di un Presidente della Repubblica giudicato colpevole di gravi violazioni della Costituzione. Il Comitato, poi, ha 5 mesi di tempo (prorogabili) per esaminare la richiesta. Il giudizio sul Presidente è poi demandato alla Corte Costituzionale, come stabilito dall’articolo 134 della Costituzione.