Il coronavirus sta preoccupando, non poco, la scena politica italiana. Chi gestisce questo Paese è alla prese con delle decisioni importanti da prendere. In questi giorni si sono susseguiti eventi, anche abbastanza controversi: la chiusura delle scuole, poi la riapertura post sanificazione, poi la richiusura delle scuole. Anche lo sport è stato coinvolto in questo calderone di idee: partite rinviate, giocate a porte chiuse, ma solo per alcuni.
Non solo nelle zone rosse di Lombardia e Veneto: le scuole chiudono in tutta Italia seguendo una geografia che muta di pari passo con l’estendersi dei contagi da Covid-19 nella Penisola. Le scuole in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna restano chiuse fino al 7 marzo. Anche la Liguria (che in un primo momento aveva annunciato il rientro in classe) ha deciso di fermare la didattica fino all’8 marzo. Ma già si pensa a un ulteriore stop. L’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera proprio in queste ore parla di una possibile “proroga di una ulteriore settimana da valutare con il ministro della Salute, Roberto Speranza. Bisogna capire se questo strumento è efficace e se proseguire la chiusura ha un senso”.
Questa mattina anche Conte è intervenuto sulla questione.
“La nostra linea è improntata alla massima trasparenza – spiega Conte – vogliamo coinvolgere le Regioni, ma dobbiamo stare attenti a non discostarci dalle linee guida degli scienziati. L’attenzione è massima, stiamo prendendo delle decisioni che incidono sullo stile di vita degli italiani e siamo ancora in una situazione di allarme, secondo i dati scientifici. Il contagio potrebbe anche estendersi, non sappiamo quando raggiungeremo il picco”.