Comunità Giovanile contro le “lobby gay” e il ddl Scalfarotto. “Si rischia il carcere per esprimere un’opinione”

Un incontro nella sede dell’associazione, guidata da Matteo Sabba, ha visto affrontare il tema della ‘teoria del gender’, con relatore l’avvocato Amato, di ‘Giuristi per la vita’

24 Gennaio 2015
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Gender

Teoria del gender, nuova concezione di famiglia, ddl Scalfarotto, nuove tipologie di educazione nelle scuole. Di tutto questo si è parlato lunedì sera alla Comunità Giovanile di Busto Arsizio. Ospite della serata è stato l’avvocato Gianfranco Amato, membro dell’associazione “Giuristi per la Vita“.
“Il ddl Scalfarotto – ha esordito l’avv. Amato – non prevede semplicemente un inasprimento delle pene  per i torti subiti dalle persone omosessuali, che comunque, ricordiamolo, sono già difesi dalla Costituzione in quanto persone. È invece molto più pericoloso perché stabilisce un reato senza specificare i presupposti. Nessuno infatti ha mai definito il termine “omofobia”. Di che cosa si tratta, quindi, sarà il giudice a stabilirlo. Siamo quindi di fronte al famoso psicoreato di cui parlava Orwell. Affermare che un bambino può avere solo un padre e una madre e non due padri o due madri, paradossalmente può costare la galera, se questo ddl verrà approvato.”

Si è poi soffermato su una tematica molto delicata, quella dell’educazione dei bambini nelle scuole. “Ormai, nelle scuole elementari e addirittura materne, è in corso un vero e proprio indottrinamento: nei libri si trovano numerose fiabe in cui viene idolatrata la famiglia composta da un bambino e due adulti dello stesso sesso condite da moltissime menzogne come quella della donazione di “ovini e semini” o addirittura il prestito di uteri: di  donazione o di prestiti per generosità non ce n’è l’ombra, qui si parla di un vero e proprio mercimonio, con un forte flusso di soldi.

Questo non è nulla in confronto al protocollo educativo approvato dall’Europa, che comprende l’avvicinamento della masturbazione e la scoperta della propria identità sessuale per i bambini da zero a sei anni. E se qualche genitore osa opporsi, viene accusato di arretratezza e di omofobia. Passibile quindi di denuncia e incarcerazione“.

Ha citato poi il caso Barilla, la cui marcia indietro ha assunto caratteri simili a quella dei campi di rieducazione maoista, con l’obbligo morale di trasformarsi in un azienda Gay Friendly.

Un incontro che sicuramente ha aperto gli occhi a molti, anche perché oggi si tende a far credere che tutto questo aiuti a combattere la fantomatica ostilità nei confronti dell’omosessualità. È in realtà una giustificazione  subdola, in quanto questa non c’entra nulla con ciò che si sta tentando di fermare, anzi è anche più facile che questo delirio contribuisca a creare l’omofobia, come mesi fa aveva fatto notare un omosessuale membro della Manif pour Tous. “Non crediate poi – ha continuato – che tutto ciò sia fatto a fin di bene. Dietro ci sono enormi interessi economici, di diverse migliaia di dollari, soprattutto di chi pratica la fecondazione artificiale e la pratica dell’utero in affitto, che la propaganda di regime ha imposto di chiamare Gestazione Assistita“.

Ha concluso poi con una provocazione: “Perché i fanatici islamisti si stanno comportando in questo modo e come mai riescono a traviare così tante menti di musulmani moderati che condividono con noi la vita in occidente? Perché sono convinti che vogliamo costruire una società di mostri, una società contro natura. E su questo purtroppo non possiamo dar loro torto.”

Nel nostro piccolo possiamo fare poco, possiamo per il momento solo continuare a comprare e finanziare i mezzi di informazione che si oppongono a tale scempio. Ma prestate attenzione a ciò che vedete in televisione o leggete sui principali quotidiani: sono tutte informazioni manipolate dal potere“.

Insomma, dopo l’incontro di un paio di mesi da sulla Russia, Comunità Giovanile ha voluto, ancora una volta, proporre una tematica molto scomoda e scottante, ma sicuramente utile per mettere ulteriormente a fuoco la realtà.

Lorenzo De Bernardi

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