Sospendere la riorganizzazione delle Poste che in Lombardia porterà alla chiusura di 61 sportelli e alla rimodulazione oraria per altri 121. Il secco no al piano arriva dal Consiglio regionale che nella seduta di oggi ha approvato all’unanimità una Risoluzione (relatore Marco Tizzoni della Lista Maroni), messa a punto dalle Commissioni Bilancio e Attività Produttive, che impegna la Giunta ad intervenire sul Governo per sospendere il processo riorganizzativo.
Il documento chiede di attivare gli STER regionali per avere una mappatura precisa e puntuale delle problematiche che il piano provocherà in Lombardia e l’attivazione di un Tavolo per l’individuazione di una nuova proposta che coinvolga tutti i soggetti: istituzioni, Poste, organizzazioni sindacali, associazioni di rappresentanza degli utenti e ANCI (aspetto quest’ultimo ribadito anche da un emendamento presentato dal Presidente della Commissione Bilancio Alessandro Colucci di NCD).
“Qui – ha detto il relatore Tizzoni – va rivisto tutto. La conseguenza di tagli e rimodulazioni farà sì che numerose zone saranno scoperte da questo servizio. Pensiamo solo ai pensionati: costretti a fare anche diversi chilometri per raggiungere uno sportello, senza magari nessun mezzo di collegamento, per ritirare la pensione o effettuare pagamenti. Si tratta anche di una questione di sicurezza. Ecco perché invitiamo le Poste a bloccare tutto e a discutere con i territori e le istituzioni prima della scelta finale”.
“Bene la Risoluzione unitaria ma dobbiamo restare forti, determinati e decisi. Su questo tema non dobbiamo essere disposti a trattare al ribasso. Lo dobbiamo ai
nostri territori e cittadini”, ha detto il Vice Presidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord).
Nel dibattito in Aula sono intervenuti il Vice Presidente Fabrizio Cecchetti per la Lega Nord, Onorio Rosati, Mario Barboni e Gian Antonio Girelli del PD, Luca Marsico
di Forza Italia, Carolina Toia della Lista Maroni, Alessandro Colucci di NCD e Stefano Buffagni del Movimento 5 Stelle. Tra le proposte che sono state avanzate per
evitare i disagi anche quelle di utilizzare spazi di strutture comunali e sportelli itineranti.